Reclutamento di 160mila soldati in Russia: un nuovo passo nella guerra contro l'Ucraina

Reclutamento di 160mila soldati in Russia: un nuovo passo nella guerra contro l’Ucraina

Putin avvia un massiccio reclutamento di 160.000 uomini per la leva, il più grande in quattordici anni, mentre la Russia intensifica le operazioni militari in Ucraina e modifica le sue strategie d’attacco.
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Reclutamento di 160mila soldati in Russia: un nuovo passo nella guerra contro l'Ucraina - Gaeta.it

Il 2025 si apre con una notizia importante proveniente da Mosca. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato un decreto per la coscrizione che prevede il reclutamento di 160mila uomini tra i 18 e i 30 anni. Il piano di leva, che parte oggi e si prolungherà fino al 15 luglio, rappresenta il più grande programma di arruolamento degli ultimi quattordici anni. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di conflitto protratto, dato che la Russia è coinvolta in operazioni militari in Ucraina da oltre tre anni.

La coscrizione e il fronte ucraino

Di norma, i soldati di leva non vengono mandati sul fronte di battaglia. Tuttavia, la guerra in Ucraina ha visto una ripetuta presenza di coscritti nei teatri operativi. La regione di Kursk, che ha subito attacchi da forze ucraine dall’estate del 2024, è un esempio di come i giovani reclutati possano essere coinvolti direttamente nei combattimenti.

Il ministro della Difesa russo ha ribadito che i nuovi coscritti non saranno inviati nei reparti attivi nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, aree che la Russia controlla, almeno in parte, e che ha annesso. Le nuove reclute saranno destinate a diverse località a partire dal 10 aprile, come ha dichiarato il viceammiraglio Vladimir Tsimlyansky, che dirige le operazioni di mobilitazione all’interno dello Stato maggiore russo.

Un contesto di negoziati e attacchi

Sebbene i negoziati per una potenziale pace stiano proseguendo, le condizioni e le restrizioni imposte da Mosca complicano il processo. L’Ucraina ha accettato un cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti, mentre la Russia ha espresso supporto solo per tregue temporanee relative a strutture energetiche e nel Mar Nero. Tuttavia, gli scontri e i bombardamenti infrangono quotidianamente quella che sembra essere una fragile calma.

Recenti analisi da parte dell’Institute for the Study of War hanno evidenziato che le forze russe hanno attaccato obiettivi civili e militari, compreso un ospedale a Kharkiv. Fonti vicine al Cremlino suggeriscono che ci sia stata una trasformazione nelle modalità operative delle forze russe. Queste ultime stanno ora impiegando droni di attacco a lungo raggio, che si posizionano a diverse altitudini prima di attaccare, alterando così il precedente approccio bellico.

Cambiamenti nella tattica russa

I blogger militari russi, in linea con quanto riportato da un articolo del quotidiano tedesco Bild, hanno rivelato che le forze russe stanno modificando la loro strategia di attacco, usando droni per effettuare ricognizioni e attacchi mirati su località come Kharkiv, Odessa e Dnipro. Questo nuovo modo di operare potrebbe rivelarsi decisivo nel corso del conflitto, ottimizzando l’efficacia delle offensive e spostando il peso del combattimento verso una tecnologia aerea più sofisticata.

Negli ultimi giorni, la continua presenza di attività belliche nella regione solleva dubbi su quanto i negoziati possano realmente portare a una cessazione delle ostilità. La combinazione di reclutamenti massicci e cambiamenti nelle tecniche di attacco lascia intendere una Russia intenzionata a non cedere terreno nel conflitto ucraino, nonostante le pressioni internazionali per una soluzione pacifica. La situazione continua a evolversi, rendendo necessario un monitoraggio attento degli sviluppi futuri.

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