Record di importazione di pesce nel 2024: la Coldiretti lancia l'allerta sulla qualità e sull'origine

Record di importazione di pesce nel 2024: la Coldiretti lancia l’allerta sulla qualità e sull’origine

Nel 2024, l’Italia ha visto un aumento record delle importazioni di pesce, con 1,1 miliardi di chili. Coldiretti Pesca promuove la consapevolezza sull’importanza del pesce locale e dell’etichettatura chiara.
Record di importazione di pesc Record di importazione di pesc
Record di importazione di pesce nel 2024: la Coldiretti lancia l'allerta sulla qualità e sull'origine - Gaeta.it

Nel 2024 si è registrato un incremento record degli arrivi di pesce straniero in Italia, con ben 1,1 miliardi di chili immessi nel mercato. Questo scenario, caratterizzato da un’etichettatura poco chiara e da una scarsa familiarità con le specie di pesce locali, ha messo in difficoltà il prodotto ittico italiano. A evidenziare questa tendenza allarmante è la Coldiretti Pesca, che ha recentemente promosso un evento informativo al mercato di Campagna Amica, situato al Circo Massimo di Roma, con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sulla differenza tra il pesce Made in Italy e quello importato.

Focus sui pesci locali: l’importanza della provenienza

Il progetto “Pesca Amica“, parte della programmazione Feampa 2021-2027, si propone di valorizzare il pesce locale di stagione, promuovendo la consapevolezza tra i consumatori. Durante l’evento, i partecipanti hanno potuto accedere a degustazioni di piatti a base di pesce fresco, oltre a laboratori di cucina e attività ludiche per bambini. Queste iniziative hanno lo scopo di educare il pubblico sull’importanza di scegliere prodotti ittici freschi e stagionali, favorendo una filiera corta che supporti i pescatori locali.

Negli ultimi quarant’anni, l’Italia ha visto crescere vertiginosamente la sua dipendenza dalle importazioni di pesce, passando dal 30% al 90%. I dati sulla pesca nel Mediterraneo rivelano che si catturano all’incirca 130 milioni di chili di pesce all’anno, mentre più di 840 milioni di chili tra fresco e congelato arrivano dall’estero. Questo surplus di prodotto ha reso difficile per i consumatori fare scelte consapevoli, visto che l’etichettatura spesso riporta solo la zona di cattura piuttosto che l’origine specifica.

Le problematiche dell’etichettatura: le insidie per i consumatori

Uno degli aspetti più problematici per i consumatori è l’etichettatura del pesce in vendita. A differenza di molti altri alimenti, per il pesce si limita a indicare la zona di cattura, ad esempio “Fao 37” per il Mediterraneo, piuttosto che specificare se il prodotto è italiano. Questa mancanza di chiarezza rende difficile per gli acquirenti distinguere tra il pesce nazionale e quello straniero, in particolare per i ristoratori, dove l’assenza di etichettatura complica ulteriormente le cose.

Per fornire ai consumatori indicazioni pratiche, Coldiretti Pesca ha creato un vademecum utile. Il consiglio principale è scegliere pesce fresco, dato che offre maggiori probabilità di acquisto di prodotti italiani. I mari italiani sono ricchi di risorse, offrendo una varietà di pesci, tra cui alici, vongole, sardine e tonno rosso, oltre a specie allevate come trota e branzino, che portano una chiara indicazione dell’origine in etichetta.

Le sfide del pesce congelato e trasformato: la richiesta di più chiarezza

Quando si parla di pesce congelato e trasformato, le possibilità di imbattersi in prodotti stranieri aumentano. Le tipologie più comunemente importate comprendono seppie, calamari, e gamberetti. Per Coldiretti Pesca, è essenziale migliorare l’etichettatura di questi prodotti e far applicare agli alimenti importati le stesse normative seguite per quelli europei. Attualmente, esiste una discrepanza considerevole riguardo le modalità di produzione e le normative sanitarie.

Questa situazione ha spinto l’associazione a chiedere un’etichettatura più trasparente, che fornisca maggiori informazioni sulla provenienza e sui metodi di lavorazione del pesce. Questo potrebbe non solo aiutare i consumatori a fare scelte più informate, ma anche contribuire a sostenere l’industria ittica nazionale ed evitare che i prodotti importati invadano il mercato senza regole chiare.

La proposta di introdurre un sistema di etichettatura più rigoroso rappresenta un’opportunità per affrontare le sfide legate alla qualità e alla provenienza del pesce in Italia, garantendo un futuro sicuro e sostenibile per i prodotti ittici locali.

Change privacy settings
×