Recupero del veliero Bayesian: operazioni delicate nelle acque di Porticello a Palermo

Recupero del veliero Bayesian: operazioni delicate nelle acque di Porticello a Palermo

Recupero del veliero Bayesian Recupero del veliero Bayesian
Recupero del veliero Bayesian: operazioni delicate nelle acque di Porticello a Palermo - Gaeta.it

Ci troviamo di fronte a un evento marittimo significativo: il naufragio del veliero Bayesian, avvenuto a mezzo miglio dal porto di Porticello, a Palermo, ha avviato una complessa fase di recupero. Dopo la conclusione delle operazioni di ricerca e soccorso per i dispersi, ora le autorità si concentrano sulla salvaguardia dell’ambiente e sul recupero del relitto. La situazione richiede attenzione e pianificazione, non solo per la rimozione del veliero, ma anche per la gestione dei rischi ambientali associati.

Le operazioni di recupero del veliero

Tempistiche e complessità del recupero

L’inizio della fase di recupero del veliero Bayesian non è semplicemente un’operazione immediata; al contrario, potrebbe richiedere settimane o addirittura mesi. Questo lungo processo è causato dalla necessità di pianificare attentamente ogni fase delle operazioni. Prima di intraprendere il recupero vero e proprio, è fondamentale sviluppare un piano dettagliato che tenga conto di vari fattori, inclusi quelli legati alla sicurezza marittima e ambientale.

La Capitaneria di Porto di Palermo ha già avvisato la società armatrice riguardo alla necessità di attuare misure per prevenire potenziali danni ecologici. Le disposizioni per la difesa del mare, stabilite dalla legge 979 del 1982, impongono alla società di mettere in atto azioni rilevanti per garantire un ambiente marino sicuro e integro.

Sfide ambientali da affrontare

Un elemento cruciale nel recupero del Bayesian è la presenza di un ingente quantitativo di carburante nel serbatoio del relitto. Si parla di circa 18.000 litri di combustibile, una sostanza che rappresenta un serio rischio di contaminazione per le acque circostanti. Pertanto, una priorità è stata identificata nello svuotamento completo del serbatoio, un’operazione che deve essere condotta con la massima cautela per evitare qualsiasi perdita nel mare.

Il carburante dovrà essere smaltito seguendo rigorose normative che garantiscano la tutela dell’ecosistema marino. Le operazioni di svuotamento del serbatoio e il successivo smaltimento dei materiali saranno scrutinati dalle autorità competenti prima di proseguire con il recupero fisico del relitto.

Le autorità coinvolte nel recupero

Permessi e approvazione del progetto

Il recupero del veliero non può prendere avvio senza l’autorizzazione della Procura di Termini Imerese e dell’autorità marittima di Palermo. La documentazione, redatta dalla società armatrice una volta completato lo svuotamento del serbatoio, deve passare attraverso un processo di approvazione da parte della Guardia Costiera. Questo organo non solo verificherà la conformità del progetto con la normativa italiana, ma anche con quella internazionale.

Eventuali modifiche o suggerimenti da parte della Guardia Costiera saranno considerati essenziali per garantire che tutte le operazioni siano svolte nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza nautica. Solo dopo un esame accurato e un’approvazione ufficiale, l’operazione di recupero potrà essere avviata.

La società armatrice

Camper & Nicholsons, armatrice del veliero Bayesian, si mostra disponibile e cooperativa nei confronti delle autorità italiane. In queste ore, la società è attivamente coinvolta nei colloqui con i vari enti per garantire che tutte le fasi del recupero siano gestite in maniera conforme e responsabile. L’approccio collaborativo tra Camper & Nicholsons e le autorità locali è fondamentale per il buon esito delle operazioni, in un contesto dove le tempistiche e la sicurezza ambientale giocano un ruolo cruciale.

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