Referendum in Liguria: un'opportunità per difendere i diritti dei lavoratori

Referendum in Liguria: un’opportunità per difendere i diritti dei lavoratori

A giugno in Liguria si svolgeranno cinque referendum per rafforzare i diritti dei lavoratori, migliorare la sicurezza sul lavoro e combattere la precarietà occupazionale, coinvolgendo oltre un milione di elettori.
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A giugno, in Liguria, si terranno cinque referendum per rafforzare la sicurezza dei lavoratori e combattere pratiche lavorative ingiuste, coinvolgendo oltre un milione di elettori. I temi principali riguardano il divieto di licenziamenti ingiustificati, la tutela delle piccole imprese e la riduzione della precarietà. La mobilitazione è alta, con oltre 30.000 partecipanti a assemblee locali. La - Gaeta.it

Nel mese di giugno si svolgeranno in Liguria cinque importanti referendum tesi a rafforzare la sicurezza dei lavoratori e a combattere pratiche lavorative ingiuste. Le elezioni, fissate per l’8 e 9 del mese, coinvolgeranno oltre un milione di elettori. La mobilitazione verso questi referendum è stata significativa, con oltre 30.000 persone partecipanti a 300 assemblee svolte in vari territori. La questione centrale sarà la difesa dei diritti di lavoratori e lavoratrici, insieme alla riduzione del lavoro precario e alla sicurezza sul posto di lavoro.

i temi dei referendum

I cinque referendum si concentrano su temi cruciali: divieto di licenziamenti ingiustificati, maggiore tutela per le piccole imprese, sicurezza lavorativa, riduzione della precarietà occupazionale e diritti di cittadinanza. Questi argomenti hanno sollevato un grande interesse e preoccupazione tra i cittadini. Si stima che 1.305.118 persone saranno chiamate a esprimere la loro opinione su questioni che toccano la vita lavorativa di migliaia di liguri. Negli ultimi anni, la situazione lavorativa in Liguria è peggiorata, con un aumento degli incidenti sul lavoro e un’elevata emigrazione giovanile.

la mobilitazione sul territorio

Per promuovere il voto, sono stati coinvolti più di 250 comitati territoriali, comunali e di quartiere, i quali hanno attivato varie assemblee per discutere dei temi referendari. Maurizio Calà, segretario della Cgil Ligure, ha dichiarato che la partecipazione alle urne e nelle piazze è fondamentale per ridARE impulso ai diritti dei lavoratori. “Esistono solo due modi per fare ‘rivolta’: nei seggi e nelle piazze”, ha affermato. Calà ha rimarcato che il coinvolgimento attivo della popolazione è essenziale in questo momento storico e che le urne rappresentano uno strumento di democrazia per tutti coloro che lavorano.

dati allarmanti sulla sicurezza e precarietà

Durante una recente conferenza stampa, Calà ha evidenziato come la sicurezza sul lavoro in Liguria stia subendo una forte contrazione. Solo nei primi due mesi del 2025 si sono registrati cinque decessi e 2.681 infortuni. Questi numeri non sono solo statistiche, ma rappresentano vite e famiglie colpite da incidenti sul lavoro. I primi due referendum riguardano proprio i licenziamenti: oggi, chi viene assunto dopo il 2015 non gode delle stesse tutele di chi è stato assunto prima. Questo ha portato a situazioni di vulnerabilità per migliaia di lavoratori.

emigrazione giovanile e perdita di abitanti

La precarietà è un tema particolarmente scottante, con un numero crescente di giovani che lascia la Liguria in cerca di opportunità altrove. Negli ultimi dieci anni, circa 30.000 liguri hanno deciso di trasferirsi, di cui 17.000 rientranti nella fascia di età compresa tra i 18 e i 39 anni. Questo fenomeno ha effetti diretti sulla demografia della regione. Il quarto referendum, che riguarda i diritti di cittadinanza, si collega a questa situazione, approcciando la questione delle persone che, pur vivendo e contribuendo attivamente alla comunità, non ricevevano quel riconoscimento.

Nell’arco di un decennio, la Liguria ha visto un drastico calo della popolazione, con la perdita di circa 82.000 abitanti. Se consideriamo anche il numero di persone straniere e italiane che sono arrivate per lavorare e hanno poi lasciato, si arriva a una stima di circa 200.000 abitanti persi. Calà chiama quindi a una riflessione collettiva: “C’è un problema oggettivo per il futuro della Liguria”.

In sintesi, le prossime elezioni referendarie del 8 e 9 giugno si configurano come un’importante occasione per il popolo ligure di esprimere le proprie esigenze e la volontà di cambiare lo stato attuale delle cose. La difesa dei diritti lavorativi, la sicurezza e la lotta contro la precarietà rappresentano i cardini di queste proposte, fondamentali per migliorare la qualità della vita in questa regione.

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