Referendum su lavoro e cittadinanza: la Cgil lancia la campagna da Potenza

Referendum su lavoro e cittadinanza: la Cgil lancia la campagna da Potenza

La Cgil avvia a Potenza una campagna per un referendum su lavoro e cittadinanza, raccogliendo cinque milioni di firme per promuovere diritti fondamentali e migliorare la sicurezza lavorativa in Basilicata.
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Referendum su lavoro e cittadinanza: la Cgil lancia la campagna da Potenza - Gaeta.it

La campagna per il referendum su lavoro e cittadinanza è stata avviata oggi a Potenza dalla Cgil, che ha presentato i dettagli delle proposte durante un’assemblea generale alla quale hanno partecipato delegati di tutte le categorie. Erano presenti anche importanti esponenti, come il segretario generale della Basilicata, Fernando Mega, e il segretario nazionale della Cgil, Christian Ferrari, che hanno sottolineato l’importanza della mobilitazione nel contesto attuale.

La mobilitazione della Cgil

Christian Ferrari ha descritto l’iniziativa come una “grande campagna di mobilitazione” che intende promuovere una “primavera della democrazia”. L’obiettivo è chiaro: sensibilizzare l’opinione pubblica su cinque quesiti referendari che affrontano problematiche cruciali come i licenziamenti ingiustificati, la precarietà lavorativa e la sicurezza sul lavoro. Secondo Ferrari, il cambiamento auspicato va oltre i singoli argomenti, mirando a una trasformazione profonda del sistema.

I quesiti proposti mirano a garantire diritti fondamentali ai lavoratori, estendendo tenendone conto anche di coloro che operano in piccole e piccolissime imprese con l’inclusione del diritto alla cittadinanza. Questo approccio viene visto come un passo fondamentale verso la costruzione di un ambiente lavorativo più giusto e equo.

Le firme per il referendum

Nel 2024, la Cgil, collaborando con i partiti di centrosinistra e varie associazioni, ha raccolto una notevole quantità di supporto popolare, totalizzando cinque milioni di firme. Questo sostegno rappresenta un segnale chiaro e forte da parte della cittadinanza, preparandosi a un appuntamento referendario che è previsto tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025. La presenza di un’ampia convergenza tra diverse forze politiche e sociali non fa altro che amplificare il messaggio della Cgil, sottolineando quanto queste tematiche siano sentite dalla società.

La situazione lavorativa in Basilicata

Fernando Mega ha messo in evidenza la realtà economica in Basilicata, dove la maggior parte dei lavoratori è impiegata in piccole aziende; infatti il 92% opera in contesti con meno di 16 dipendenti, dove le norme di sicurezza e protezione sono particolarmente fragili. In caso di licenziamento ingiustificato, la legge prevede solamente sei mesi di indennità, un aspetto che molte persone considerano inadeguato e ingiusto. Mega ha definito la situazione attuale come una “rivolta sociale”, rivendicando la necessità di un cambiamento radicale nel mercato del lavoro e suggerendo che l’emergenza occupazionale richiede risposte forti e tempestive.

La precarietà e il rischio crescente di incidenti sul lavoro sono temi di grande attualità, soprattutto dopo un anno segnato da diversi incidenti mortali che hanno drammaticamente colpito la regione. Con dieci morti sul lavoro registrati, la Cgil intende accendere i riflettori sulla sicurezza e il benessere degli impiegati, chiedendo politiche più efficaci per la loro protezione.

La mobilitazione della Cgil e il referendum previsto rappresentano un momento cruciale per il futuro dei diritti dei lavoratori in Italia, e la Basilicata si trova al centro di questa importante discussione.

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