Regaliz, una tartaruga Caretta Caretta, ha fatto il suo ritorno nell’ambiente marino dopo oltre un anno di cure e riabilitazione. Il suo salvataggio, avvenuto ad agosto 2023 a Termoli, ha coinvolto una serie di operazioni congiunte da parte delle autorità locali e degli esperti del Centro cetacei di Pescara. Questo articolo offre una panoramica sulla storia di Regaliz e sui più ampi sforzi di conservazione delle specie marine nel territorio molisano.
Il salvataggio di Regaliz: le circostanze dell’intervento
Il ritrovamento e l’allerta della Guardia Costiera
La storia di Regaliz inizia un caldo giorno d’agosto 2023, quando un avvistamento accidentale ha portato alla scoperta della tartaruga, in gravi condizioni, al largo di Termoli, a un miglio dalla costa. Segnalata da alcune persone presenti sulla spiaggia, la situazione si è rivelata immediatamente seria, poiché Regaliz presentava un amo conficcato nell’esofago. Gli operatori della Guardia Costiera di Termoli hanno rapidamente organizzato un intervento di emergenza, attivando la Rete regionale spiaggiamenti.
La mobilitazione delle forze locali
Il salvataggio della tartaruga è stato un esempio di collaborazione tra diversi enti. La Rete regionale spiaggiamenti ha incluso i servizi veterinari dell’ASREM, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale e il Centro Studi Cetacei . Insieme, questi enti hanno mobilitato le risorse necessarie per garantire che Regaliz ricevesse cure adeguate il prima possibile. Il personale è stato in grado di stabilire un piano di intervento efficace, consapevole della fragilità della situazione.
La riabilitazione di Regaliz: un percorso difficile ma necessario
L’operazione e le cure post-operatorie
Trasportata al Centro cetacei “Cagnolaro” di Pescara, Regaliz è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico per rimuovere l’amo. L’operazione ha richiesto competenze specializzate e ha avuto successo, ma il percorso di recupero è stato lungo e impegnativo. Il personale veterinario ha monitorato da vicino le condizioni di salute della tartaruga, somministrando cure e trattamenti nutrizionali per favorire una ripresa completa.
Il monitoraggio e la fase finale di recupero
Nel corso del tempo, Regaliz ha mostrato segni di miglioramento e, dopo vari controlli regolari e terapie, ha finalmente raggiunto uno stato di salute soddisfacente. Gli esperti hanno posto particolare attenzione al suo comportamento e al recupero delle forze, preparando la tartaruga per il rilascio finale nel suo habitat naturale. Questo attento processo di riabilitazione ha dimostrato l’importanza di un approccio scientifico e professionale nella cura degli animali marini in difficoltà.
Il rilascio in mare: un momento di celebrazione
L’operazione di rilascio
Il momento tanto atteso per Regaliz è arrivato nel pomeriggio di ieri, quando è stata rilasciata a Petacciato, in una zona nota per la sua biodiversità marina. Situata vicino al “Lido Eva“, la location non è stata scelta a caso. Infatti, l’area è stata teatro di avvenimenti significativi per la specie, inclusa la nidificazione avvenuta il 7 luglio scorso, elaborandosi come un simbolo per la conservazione di questa specie.
Sensibilizzazione e invito alla comunità
Al termine del rilascio, la Guardia Costiera ha ribadito l’importanza della tutela delle specie protette e ha invitato i cittadini a segnalare eventuali avvistamenti o spiaggiamenti chiamando il numero blu gratuito 1530. Tale iniziativa mira a coinvolgere attivamente la comunità locale nella salvaguardia della fauna marina. Regaliz ora nuota liberamente nelle acque italiane, e il suo viaggio di rinascita rappresenta anche un forte messaggio di speranza per altre tartarughe in pericolo.
La storia di Regaliz è un chiaro esempio del valore della collaborazione tra le istituzioni e la sensibilità delle persone verso la natura e la vita marina.