La città di Reggio Calabria ha ospitato la seconda edizione di “La primavera della bellezza“, un evento dedicato alle arti che si è chiuso con un convegno di pasticceria. L’incontro, organizzato nell’affascinante cornice del Castello Aragonese, ha visto la Conpait protagonista con la partecipazione di diversi maestri pasticceri locali. L’attenzione si è concentrata sui dolci della tradizione pasquale calabrese, protagonisti di una giornata ricca di racconti, segreti e riconoscimenti professionali.
un festival che unisce arte e dolcezza nel cuore di reggio calabria
Il festival “La primavera della bellezza“, promosso da A.I.Par.C. e dal suo presidente nazionale Salvatore Timpano, si è svolto nel centro storico di Reggio Calabria suscitando grande interesse tra appassionati e professionisti. Tra spettacoli, esposizioni e incontri culturali, la giornata finale ha dedicato spazio all’arte della pasticceria con un convegno intitolato “Chiusura in…dolce bellezza”.
Il Castello Aragonese ha fatto da sfondo a questo evento, aggiungendo un tocco di storia e suggestione. Il presidente Timpano, noto per il suo interesse per la pasticceria, ha aperto l’incontro salutando il pubblico presente e introducendo il tema del convegno. L’evento ha raccolto pasticceri di rilievo, con l’intento di valorizzare un mestiere che racconta molto della cultura e del territorio calabrese.
maestri pasticceri e le radici della dolcezza
maestri pasticceri a confronto sui segreti della tradizione dolciaria
Angelo Musolino, presidente della Conpait, ha preso la parola per sottolineare il valore delle produzioni dolciarie italiane e il loro legame con le radici locali. Ha poi presentato i professionisti presenti: Angelo Garruzzo , Antonio Fragomeni , Andrea Serra della pasticceria Delice, Luigi Bonfiglio della Pasticceria Dolci Delizie, Carmelo Caratozzolo della Pasticceria del Corso e Fabio Taverna della Pasticceria Taverna. Tra loro anche Emanuele Scionti della Pasticceria Scionti, Lillo Giordano della pasticceria F.lli Giordano e Davide Destefano della Gelateria Cesare.
Il confronto si è sviluppato attorno alle preparazioni più rappresentative della Pasqua in Calabria. Ogni maestro ha condiviso tecniche, consigli e alcune curiosità legate agli ingredienti e alle ricette antiche. L’attenzione si è soffermata su dolci come il “Cudduraci ccu l’ova”, tipico pane dolce arricchito dalle uova, e lo “Xialuni”, un dolce di pasta frolla con un cuore di tuma, formaggio locale. Non sono mancati riferimenti alla colomba e alla pastiera, dolci tradizionali che segnano il periodo pasquale in molte regioni italiane.
la valorizzazione delle ricette antiche
rispetto e riconoscimento ai decani della pasticceria reggina
Tra i momenti più intensi dell’evento c’è stata la testimonianza collettiva di stima verso Lillo Giordano, figura storica della pasticceria reggina. I colleghi presenti hanno evidenziato la sua professionalità e disponibilità verso le nuove generazioni. La sua esperienza rappresenta un punto di riferimento per molti, anche in ambito culturale e sociale.
Un’altra figura di rilievo emerga nel discorso dei partecipanti è stata quella di Davide Destefano, titolare della storica Gelateria Cesare. Anche se non pasticcere di formazione, ha illustrato come il confronto quotidiano con i maestri dolciari abbia arricchito la sua capacità di creare nuovi gusti. Destefano ha descritto la sua attività come una ricerca continua, che oltre a rispettare la tradizione cerca anche di anticipare le tendenze.
le nuove generazioni e l’evoluzione del mestiere
la pasticceria tra tradizione, impegno e modernità
Il convegno ha messo in luce la natura complessa del lavoro del pasticcere che non si limita alla preparazione del dolce ma richiede dedizione e sacrifici personali. I maestri hanno ricordato come molte volte questo mestiere imponga rinunce, soprattutto sul piano familiare, per mantenere alti livelli qualitativi.
L’interazione tra antichi saperi e tecnologie moderne è un altro tema emerso con chiarezza. L’arte dolciaria calabrese affonda le sue origini in tradizioni secolari che restano alla base. Allo stesso tempo, l’utilizzo di nuovi strumenti consente di perfezionare molte fasi di lavorazione e di mantenere standard elevati, senza però dimenticare l’irrinunciabile valore della manualità.
La giornata passata al Castello Aragonese ha confermato come la pasticceria in Calabria mantenga intatta la capacità di raccontare storie di territorio. Ogni dolce rappresenta un pezzetto di cultura, che si tramanda e si rinnova, pur conservando un contatto diretto con le radici. Il convegno ha raccolto professionalità, attenzione e rispetto verso un mestiere che racconta più di una semplice ricetta.