Il capoluogo emiliano ha ospitato un partecipato evento funebre per Carla Rinaldi, la pedagogista scomparsa a 78 anni e figura chiave del metodo didattico “Reggio Emilia Approach”. L’ultima cerimonia si è svolta in un clima solenne ma aperto a tutta la cittadinanza, che ha voluto mostrare rispetto e riconoscenza per il suo contributo culturale e sociale.
un addio collettivo alla sala del tricolore
La mattina del funerale, dalle ore 9 alle 11, la Sala del Tricolore nel municipio di Reggio Emilia è stata il luogo d’incontro e di saluto pubblico al feretro di Carla Rinaldi. Questa sala simbolo della città è stata aperta finalmente a tutti coloro che volevano porgerle l’ultimo omaggio. La bara è stata collocata al centro della sala e coperta dal Primo Tricolore, rappresentando così un legame forte con la storia simbolica dell’area.
Il feretro era decorato con rose bianche e rosse e accompagnato da una fotografia della stessa Rinaldi, scelta per ricordare il volto e la mente dietro l’approccio educativo che ha segnato profondamente la scuola italiana e non solo. La giunta comunale, presente in massa, ha mostrato un riconoscimento tangibile, indossando un adesivo con la figura stilizzata della pedagogista, visibile sul bavero delle giacche.
Persone di ogni estrazione hanno partecipato: cittadini comuni, amici di lunga data, colleghi del settore educativo, studenti, ma anche autorità politiche, tra cui ex sindaci, parlamentari e consiglieri regionali e comunali. L’evento ha trasmesso la sensazione di una comunità che si ferma, si raccoglie, e rende omaggio a una figura che ha contribuito in modo sostanziale alla sua identità culturale.
un ricordo e una testimonianza attraverso schermi e parole
La commemorazione non si è limitata alla Sala del Tricolore. Nelle principali piazze di Reggio Emilia, sono stati installati tre maxi schermi per permettere a un pubblico più ampio di seguire gli eventi e rendere partecipi tutti, anche chi non ha potuto entrare nella sala. Questi schermi hanno fatto da collegamento tra il rito ufficiale e la città, creando un sentimento di comunanza.
Nel corso dell’omaggio, sono intervenuti diversi esponenti istituzionali e culturali che hanno sottolineato il valore dell’impegno di Carla Rinaldi nel mondo della pedagogia. Cristian Fabbi, direttore della Fondazione Reggio Children, ha ricordato come la Rinaldi fosse ancora attiva fino a pochi giorni fa, con la sua presenza nel consiglio di amministrazione e con idee che continuano a ispirare.
Il messaggio chiaro era quello di una donna che ha portato avanti lavoro e passione, dando continuità al progetto educativo di Reggio Emilia e lasciando un’eredità piena di stimoli e riflessioni. Questo ha confermato un rapporto stretto con l’istituzione che ancora oggi segue e supporta.
il sindaco ricorda una donna concreta e visionaria
Marco Massari, sindaco di Reggio Emilia, ha offerto una testimonianza che ha messo in rilievo non solo il ruolo professionale di Rinaldi, ma anche la sua dimensione umana. Secondo il primo cittadino, la pedagogista è stata una presenza capace di guardare al presente e al futuro con equilibrio e intelligenza, portando avanti una visione educativa capace di unire rigore e umanità.
Massari ha ricordato il legame imprescindibile di Carla Rinaldi con il “Reggio Emilia Approach”, metodo che ha diffuso nel mondo seguendo e interpretando il lavoro di Loris Malaguzzi, fondatore di questa linea pedagogica. Questo modello ha dato una forte identità alla città stessa, un marchio riconosciuto internazionalmente, e non sarebbe esistito senza il suo apporto.
Il sindaco ha sottolineato come Reggio Emilia veda in Rinaldi non solo una donna di valore culturale, ma una figura che ha lasciato un segno profondo nella comunità, un riferimento che resterà ben radicato nella memoria collettiva.
l’omaggio finale della città
L’evento si è concluso con un momento di forte emozione. Dalla Sala del Tricolore, dove si svolgeva la cerimonia, all’esterno nelle piazze dove erano diffusi gli interventi, è scoppiata un’ovazione che ha unito chi partecipava nel saluto finale a Carla Rinaldi.
La frase semplice e intensa “Grazie di cuore, Carla” ha racchiuso quel senso di gratitudine e riconoscenza profonda da parte della città e di tutte le persone che hanno fatto parte del suo percorso. Un gesto collettivo, simbolico, che ha chiuso questa parentesi di commiato ma che lascia aperto il ricordo di una donna che ha saputo raccontare l’importanza dell’educazione e la sua capacità di trasformare la società.