Regolamentazione degli influencer: verso una maggiore attenzione alla salute sui social media

Regolamentazione degli influencer: verso una maggiore attenzione alla salute sui social media

La crescente influenza degli influencer sulla salute tra i giovani solleva preoccupazioni per la disinformazione, spingendo i legislatori europei a considerare normative per garantire contenuti affidabili e certificati.
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Regolamentazione degli influencer: verso una maggiore attenzione alla salute sui social media - Gaeta.it

Con l’esplosione dei contenuti sulla salute sui social media, la necessità di un intervento normativo si fa sempre più pressante. Questo tema è all’ordine del giorno delle discussioni politiche europee, in particolare nel contesto delle iniziative avviate durante il Forum europeo sulla salute di Gastein. Esperti e legislatori stanno valutando come garantire che solo i creatori di contenuti certificati e credibili possano influenzare le decisioni degli utenti in tema di salute.

Le fonti di informazione della salute tra i giovani

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Vienna, gli influencer sui social media hanno acquisito un ruolo predominante nelle fonti di informazione sulla salute per le fasce più giovani della popolazione. Lo studio, che ha coinvolto oltre mille partecipanti di età compresa tra i 15 e i 25 anni, ha evidenziato che circa il 30% dei giovani intervistati segue attivamente figure influencer specializzate nella salute. Il fenomeno è ulteriormente amplificato dal dato che una porzione simile della popolazione ha dichiarato di aver acquistato prodotti consigliti da questi influencer.

Questa crescente dipendenza da fonti non tradizionali evidenzia il rischio potenziale legato alla disinformazione, specialmente quando si tratta di tematiche delicate come la salute. In questo contesto, i legislatori europei si trovano di fronte alla necessità di sviluppare normative che possano salvaguardare il pubblico da contenuti ingannevoli. La crescente popolarità di queste figure mette in luce un vuoto non solo informativo, ma anche etico, che potrebbe richiedere una ristrutturazione completa delle politiche di comunicazione della salute, per assicurarsi che le informazioni veicolate siano affidabili e basate su prove scientifiche.

In un ambiente in cui le informazioni possono diffondersi rapidamente, la legislazione prende piede come strumento necessario per contrastare pratiche dannose.

Iniziative legislative in campo europeo

Il nuovo commissario europeo per la Giustizia, Michael McGrath, ha in programma di presentare una legge sulla correttezza digitale, che si propone di affrontare problematiche legate alla pubblicità ingannevole e alle tecniche di marketing non etico.

La crescente preoccupazione per i contenuti riguardanti la salute mentale ha attirato l’attenzione degli esperti nel settore, come evidenziato dalle dichiarazioni di Kathrin Karsay dell’Università di Vienna. Durante il Forum di Gastein, Karsay ha sottolineato che i contenuti relativi alla salute mentale generano un alto livello di interesse e interazione online. La necessità di un quadro normativo che possa regolamentare la diffusione di tali informazioni è evidente, poiché un’errata comunicazione su queste tematiche delicate potrebbe avere ripercussioni significative sulla salute pubblica, in particolare tra le fasce vulnerabili.

Karsay ha inoltre enfatizzato l’importanza di formare alleanze tra esperti in materia e influencer seri e autorevoli, per stabilire un nuovo standard che possa garantire una comunicazione rispettosa e accurata in tutto il continente.

Il ruolo degli influencer medici

Non tutti gli influencer nel campo della salute sono privi di credenziali. Alcuni di loro sono professionisti sanitari, come medici e specialisti, i quali hanno utilizzato le loro piattaforme per combattere la disinformazione, specialmente durante la pandemia. Un dato emblematico proviene da András Kulja, chirurgo di Budapest ed eurodeputato, che ha raccolto un vasto seguito sui social media proprio per la sua capacità di comunicare informazioni affidabili riguardanti la salute. Kulja ha spiegato come la sua iniziativa sia stata motivata dalla crescente sfiducia nei trattamenti medici, come i vaccini.

Durante il suo intervento, ha sottolineato che il vero problema non è la disponibilità dei trattamenti, ma piuttosto la loro accettazione e comprensione da parte del pubblico. La comunicazione dei professionisti in ambito sanitario è fondamentale per garantire che il pubblico riceva informazioni corrette e di alta qualità.

In questo contesto, le piattaforme di social media si trovano a dover bilanciare l’accesso a informazioni sanitarie vitali con il rischio di diffusione di contenuti nocivi. Secondo Götz Gottschalk, responsabile del settore salute di YouTube Germania, la piattaforma ha recentemente implementato misure di verifica per assicurare la qualità delle informazioni fornite, collaborando con fonti definite autorevoli.

La nuova era dell’informazione sanitaria

C’è una crescente consapevolezza dell’importanza dei contenuti di salute sull’informazione. Negli ultimi anni, YouTube ha visto i contenuti relativi alla salute raggiungere oltre 300 miliardi di visualizzazioni a livello globale, di cui una parte significativa proveniva dalla Germania. Questi dati evidenziano l’enorme potenziale delle piattaforme social nel veicolare informazioni sanitarie, ma anche i rischi legati alla diffusione di fake news.

Le piattaforme social possono rivelarsi cruciali anche per le comunità che tradizionalmente accedono a informazioni limitate. È il caso della dottoressa Simi, ginecologa nigeriana-britannica, che ha raggiunto oltre 1,9 milioni di seguaci su TikTok, colmando un gap di informazione per le donne di colore in tutto il mondo. I giovani, come confermato da studi, tendono a mostrare maggiore fiducia nelle informazioni provenienti dai professionisti della salute rispetto agli influencer generali, con un’asticella che vede il 70% degli intervistati fidarsi dei medici rispetto al 40% degli influencer non specializzati.

Tuttavia, il panorama attuale suggerisce che la mera presenza di titoli e qualifiche non è sufficiente a garantire la credibilità. Secondo Kulja, la costruzione della fiducia online è un percorso che richiede tempo e trasparenza. La crescente regolamentazione degli influencer si presenta così come un passo essenziale per garantire che la salute pubblica non sia compromessa dalla disinformazione.

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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