Reintegri e vertenze: la situazione dei lavoratori dell'imr di Jesi in un momento critico

Reintegri e vertenze: la situazione dei lavoratori dell’imr di Jesi in un momento critico

L’Imr di Jesi prevede il reintegro di 70 lavoratori entro il 2027, ma i sindacati chiedono chiarimenti e garantiscono la lotta per la sicurezza occupazionale in un contesto critico.
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Reintegri e vertenze: la situazione dei lavoratori dell'imr di Jesi in un momento critico - Gaeta.it

Il futuro dei lavoratori della Imr di Jesi, in provincia di Ancona, si presenta incerto. Tra piani di reintegro e richieste di chiarimenti dai sindacati, l’azienda ha annunciato un incremento del numero di lavoratori che potranno tornare al lavoro; tuttavia, il contesto attuale nel settore automotive sta influenzando drasticamente le decisioni aziendali.

Il nuovo piano industriale dell’imr

Durante un incontro avvenuto presso lo stabilimento della Imr, l’azienda ha comunicato l’intenzione di reintegrare 70 lavoratori nel corso del prossimo triennio, cifra superiore rispetto ai 65 lavoratori inizialmente previsti nel piano industriale. Questo incontro ha visto la partecipazione dei rappresentanti sindacali, i quali hanno accolto con un misto di scetticismo e speranza la notizia. Nonostante l’aumento dei posti di lavoro, l’azienda ha ribadito la necessità di rimodulare il piano di assunzioni già garantito nel 2022 al Ministero, in risposta alla crisi che sta attraversando il settore automobilistico.

Il piano prevede un graduale ridimensionamento dell’organico, da 91 a 65 dipendenti entro il 2027. Tuttavia, l’adeguamento dei numeri ha prodotto una reazione forte da parte dei sindacati, i quali vedono in questa strategia una limitazione della sicurezza occupazionale. A loro avviso, il numero di reintegri non è sufficiente a garantire il lavoro per tutti gli ex dipendenti dell’azienda, in particolare quelli provenienti dalla precedente gestione Caterpillar, che nel 2022 ha ceduto il sito alla multinazionale brianzola.

Le reazioni sindacali e le richieste dei lavoratori

La risposta delle sigle sindacali, come Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, non si è fatta attendere. Dopo la riunione, i rappresentanti hanno organizzato un presidio di lavoratori ai cancelli della sede Imr, annunciando la ferma intenzione di proseguire la vertenza fino al completo reintegro delle 91 unità di personale. Oltre a questo, i sindacati chiedono un chiarimento sulle procedure di mobilità appena avviate dall’azienda il 2 aprile scorso, riguardanti 20 lavoratori. La richiesta è chiara: ogni eventuale uscita deve avvenire su base volontaria.

I sindacati hanno inoltre sottolineato l’importanza di procedere con il piano di reindustrializzazione originale. L’obiettivo è garantire un reintegro totale per tutti i dipendenti precedentemente assunti da Caterpillar. Un tema di discussione che fa emergere le preoccupazioni per il futuro occupazionale e la stabilità dell’azienda nel suo complesso.

Prossimi incontri e prospettive future

Il dialogo tra l’Imr e le parti sindacali non si esaurisce con l’incontro di oggi. Un nuovo incontro è in programma per il 28 aprile a Jesi. Durante questo evento, le parti dovranno affrontare questioni cruciali, come la possibilità di un ulteriore anno di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori. Se tale opportunità venisse attivata, i sindacati richiederanno anche integrazioni salariali per i dipendenti, al fine di sostenere il loro reddito in una fase già complicata.

La situazione rimane delicata: l’assetto occupazionale all’Imr di Jesi si gioca tra speranze di reintegro e una crisi che continua a mettere alla prova il settore automobilistico. La volontà di confronto e di mediazione sarà fondamentale per arrivare a risolvere le questioni in sospeso.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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