L’ultimo report redatto dall’Ufficio Studi di Mediobanca offre un’analisi dettagliata del mercato vinicolo italiano, evidenziando le diverse dinamiche di vendita e gli andamenti delle esportazioni. I dati presentati forniscono spunti interessanti per comprendere come il settore si stia adattando ai cambiamenti post-pandemia e quali siano le prospettive future per il vino Made in Italy.
Vendite sul mercato interno: trend e canali
La grande distribuzione organizzata come protagonista
Nel 2023, la Grande Distribuzione Organizzata si conferma il canale di vendita predominante nel mercato del vino in Italia, rappresentando circa un terzo delle vendite complessive. Nonostante un declino marginale rispetto all’anno precedente, la Gdo ha mantenuto una sostanziale stabilità nella propria quota di mercato. Questa resilienza è dimostrata dalla continua presenza di particolari marchi di distributori , che, sebbene rappresentino il 14,5% dei volumi totali, hanno registrato un calo del 5,4% rispetto al 2022.
Ripresa del canale Ho.Re.Ca dopo la pandemia
Il settore dell’Ho.Re.Ca ha mostrato segni significativi di ripresa nel 2023. Con un incremento del 5,7%, la sua quota di mercato è passata dal 17,8% nel 2022 al 18,6%. Questo andamento positivo può essere attribuito al graduale ritorno alla normalità e alla crescente domanda di esperienze gastronomiche, che hanno spinto i consumatori a tornare all’acquisto di vino in ristorazione.
Al contrario, per le enoteche e i wine bar si registra una lieve contrazione di valore , rimanendo stagnanti con una quota di mercato stabile al 6%. Similmente, il canale dei grossisti subisce una leggera flessione del 0,8% nelle vendite a valore, mantenendo comunque una quota significativa che si avvicina al 19%.
Vendite dirette e-commerce: un contrasto interessante
Il valore delle vendite dirette ha subito un calo del 7,6%, portando la sua quota di mercato all’8,3%. Tuttavia, emerge una tendenza di crescita nel segmento delle vendite online, che costituisce il 10% del totale, con un incremento del 13,3% nelle vendite attraverso i siti proprietari. Nonostante ciò, le piattaforme specializzate hanno visto una riduzione del 15,7% nelle vendite, mentre gli acquisti su piattaforme generiche come Amazon rimangono marginali.
Esportazioni: scenario attuale e prospettive future
La Gdo estera in crescita
Dal punto di vista delle esportazioni, il report di Mediobanca evidenzia un aumento significativo della Gdo estera, che ha fatto registrare un incremento a valore del 38,5%, passando dal 15,7% nel 2022 al 16,9% nel 2023. Tuttavia, il canale delle vendite dirette ai punti di consumo esteri ha subito una diminuzione del 5,2%, attestandosi solo al 2,2% dell’export complessivo. Questo riflette le difficoltà che il settore affronta nel conquistare i mercati esteri, un processo influenzato da complessità normative e da barriere fiscali.
Il ruolo degli intermediari nel commercio internazionale
Il principale canale di vendita per le esportazioni resta quello degli intermediari importatori, che, pur registrando un calo a valore del 10,2%, mantengono una quota preponderante del 76,4%. Anche il segmento online per l’export ha mostrato flessioni, in particolare per le piattaforme specializzate che hanno visto una contrazione del 37,4%. Tuttavia, le piattaforme generiche hanno avuto una performance positiva con un incremento del 26,9%, sebbene il loro contributo rimanga limitato.
Wine e-commerce: analisi del mercato dei pure player
Crescita moderata nel settore online
Dopo il picco durante la pandemia, le vendite online di vino mostrano segni di stabilizzazione. Secondo le stime Iwsr-Drink Market Analysis, le vendite online di vino tra il 2021 e il 2026 cresceranno a un ritmo annuale del +2%, sempre inferiore ai tassi previsti per altre categorie come i superalcolici, i birrifici e i sidri, che potrebbero crescere rispettivamente del +7% e del +10%.
Performance dei maggiori pure player
Il 2022 ha visto un calo generale del fatturato tra i principali pure player nel settore del vino, con una contrazione media del 14% rispetto all’anno precedente. Vino.com si conferma leader, con ricavi pari a 34,7 milioni di euro, nonostante un calo del 19,8%. Tannico ha visto una diminuzione del 5,1%, raggiungendo i 31,8 milioni, mentre Bernabei ha registrato una contrazione del 27,5%, fermandosi a 23,1 milioni. Callmewine e XtraWine, pur mantenendo fatturati sopra i 10 milioni, hanno anch’essi visto riduzioni nella loro attività.
Il report offre, quindi, una visione chiara sulle correnti tendenze del mercato vinicolo italiano, delineando le sfide e le opportunità che attendono produttori e distributori in un contesto in continua evoluzione.
Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 da Sara Gatti