Retribuzioni e occupazione ad Ascoli Piceno: dati INPS 2023 rivelano un quadro complesso

Il rendiconto sociale 2023 dell’INPS evidenzia retribuzioni e redditi medi inferiori nella provincia di Ascoli Piceno, nonostante un aumento del tasso di occupazione e una diminuzione della disoccupazione.
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Retribuzioni e occupazione ad Ascoli Piceno: dati INPS 2023 rivelano un quadro complesso - (Credit: www.ansa.it)

In un contesto economico sempre più dinamico, i risultati del rendiconto sociale 2023 dell’INPS, presentati questa mattina a Palazzo dei Capitani, mettono in luce una situazione preoccupante per il mercato del lavoro nella provincia di Ascoli Piceno. La relazione evidenzia retribuzioni e redditi medi inferiori sia rispetto al dato nazionale che a quello regionale, rivelando tensioni significative nell’occupazione e nella sostenibilità del sistema previdenziale.

Retribuzioni inferiori rispetto al regionale e al nazionale

Secondo i dati presentati, le retribuzioni giornaliere nella provincia di Ascoli Piceno si attestano su livelli significativamente inferiori rispetto alla media regionale e nazionale. Per le donne, la cifra si ferma a 68,1 euro, contro i 69,6 euro della media regionale e i 77,6 euro a livello nazionale. Anche per gli uomini, la situazione non è migliore: a fronte di un guadagno giornaliero di 88,6 euro, il dato regionale è pari a 93,5 euro e quello nazionale a 104,4 euro. Questa disparità retributiva, come sottolineato da Ede Talanga, presidente del Comitato INPS di Ascoli, influisce negativamente anche sui trattamenti pensionistici, che risultano inferiori sia alla media regionale sia a quella nazionale. Dove il costo della vita e le aspettative pensionistiche sono parametri di primaria importanza, queste statistiche pongono questioni urgenti sui margini del potere d’acquisto e sulla qualità della vita dei cittadini.

Fenomeno demografico e saldo migratorio

Un altro aspetto cruciale emerso dal rendiconto è il fenomeno dell’inverno demografico che colpisce la provincia di Ascoli Piceno. I dati del 2022 mostrano un saldo negativo di 1.536 tra nascite e decessi, un segnale preoccupante per il futuro demografico della zona e la salute del sistema previdenziale. Sebbene il bilancio migratorio mostri un saldo positivo con +499 immigrati rispetto agli emigrati, questo non basta a compensare il calo della popolazione dovuto alla diminuzione delle nascite. La situazione riflette una tendenza simile a livello regionale e nazionale, rendendo necessario un dibattito serio sulle politiche demografiche e sull’attrattività del territorio per nuove generazioni.

Aumento del tasso di occupazione e disoccupazione in calo

Nonostante i segnali preoccupanti sul fronte delle retribuzioni e della demografia, il contesto occupazionale nella provincia di Ascoli Piceno presenta alcuni aspetti positivi. Nel 2023 si osserva un incremento del tasso di occupazione, che raggiunge il 67,2%, rispetto al 65,1% dell’anno precedente. Inoltre, il saldo netto occupazionale risulta positivo, determinato da un numero maggiore di assunzioni rispetto alle cessazioni. Un dato rilevante è il calo del tasso di disoccupazione, che scende dal 6,7% al 4,3%, a indicare una ripresa sul mercato del lavoro. Tuttavia, Talanga ha richiamato l’attenzione anche sulla qualità dei contratti di lavoro stipulati, rivelando che solo un 25% sono contratti a tempo indeterminato, mentre il restante 75% riguarda contratti a tempo determinato, una tendenza che si è ampliata rispetto al 2022. Questo scenario potrebbe comportare una maggiore instabilità economica e lavorativa nel lungo termine, sottolineando l’importanza di politiche efficaci per promuovere forme di occupazione più sicure e durature.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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