La torre civica di Sabaudia, uno dei simboli emblematici della città, ha riaperto le sue porte dopo un atteso restauro che ha riportato alla luce la sua bellezza. Questo nuovo inizio è stata celebrato ieri con una cerimonia di inaugurazione, sottolineando l’importanza del patrimonio culturale e architettonico della comunità.
Il restauro della torre civica
L’intervento sulla torre civica, alta ben 42 metri, ha visto l’impiego di fondi del Ministero dei Beni Culturali. La struttura, che per anni era stata trascurata, è ora un esempio di come il recupero di beni comuni possa contribuire a migliorare l’immagine di una città. Durante la cerimonia, le autorità locali hanno messo in evidenza l’importanza di preservare i simboli della comunità. “Avere il simbolo della Comunità in stato di degrado non era certamente un bel biglietto da visita,” ha dichiarato un rappresentante del Comune, esprimendo soddisfazione per il rilancio della torre.
Il restauro ha comportato oltre alla riqualificazione della torre, anche interventi su opere vicine, come l’arengario e il portico, creando così un’area che invita alla visita e alla contemplazione. Attraverso un moderno ascensore, i visitatori possono raggiungere la cima della torre, mentre le scale conducono a una mostra speciale dedicata all’arte.
La mostra del maestro Lorenzo Indrimi
Scendendo dalla torre, i visitatori possono immergersi nell’esposizione dedicata al maestro Lorenzo Indrimi, il quale ha creato un percorso visivo ispirato alle tre cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio e Paradiso. I dipinti non solo arricchiscono l’esperienza culturale di chi visita la torre, ma offrono anche un’opportunità per riflettere sulla grandezza della letteratura italiana. L’arte di Indrimi, affiancata dalla proposta architettonica della torre, diventa così un’opportunità di dialogo tra passato e presente.
La cerimonia di inaugurazione
L’evento di inaugurazione ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali. Tra queste, il sovrintendente del Ministero della Cultura, Alessandro Betori, ha commentato l’importanza della riqualificazione. “Questo lavoro su un bene comunale è fondamentale. In vista del centenario della città, dobbiamo preservare e ristabilire la magnificenza dell’architettura razionalista,” ha affermato durante la cerimonia.
Anche la figlia del maestro Indrimi, Mara, ha condiviso la sua emozione, ricordando i legami che la uniscono a Sabaudia e all’opera del padre. “Quando ero bambina, conoscevo ogni canto della Divina Commedia, e Sabaudia rappresenta una parte della mia storia che porterò sempre nel cuore,” ha detto, esprimendo affetto per la città e per il lavoro del padre.
Con la riapertura della torre civica, Sabaudia si ripropone come una meta di interesse per turisti e residenti, un luogo dove storia e cultura si intrecciano, pronta ad accogliere e a raccontare il suo passato e il suo futuro.