Riapertura del Porto Canale Rio Martino: Audizione del Consiglio Regionale del Lazio a Latina

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Riapertura del Porto Canale Rio Martino: Audizione del Consiglio Regionale del Lazio a Latina - Gaeta.it

Le recenti discussioni sulla riapertura del Porto Canale Rio Martino di Latina hanno avuto luogo il 30 luglio 2024, coinvolgendo rappresentanti politici e locali preoccupati dalla difficile situazione economica e sociale derivante dall’insabbiamento del canale. L’audizione, presieduta da Nazzareno Neri del Gruppo Misto, ha sollevato questioni cruciali legate alla prosperità della comunità e alla sostenibilità ambientale.

I protagonisti dell’audizione

Partecipazioni significative

L’udienza ha visto la partecipazione di vari attori chiave, tra cui il Sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca, e diversi assessori del Comune di Latina, come Franco Addonizio per l’ambiente e Gianluca Di Cocco per la marina. Hanno preso parte alla discussione anche Emanuela Zappone, Commissario del Parco Nazionale del Circeo, e il direttore Stefano Donati. Rappresentanti delle categorie locali, tra cui pensionati, pescatori, commercianti e diportisti, hanno condiviso il loro punto di vista sulla difficile situazione del porto.

Il ruolo del Consiglio Regionale

Il presidente Neri ha aperto i lavori sottolineando l’importanza dell’audizione e ha ringraziato il consigliere Angelo Tripodi per averla organizzata. Ha inoltre comunicato che, a causa di impegni istituzionali, avrebbe dovuto lasciare la riunione, cedendo la presidenza al vicepresidente Michele Nicolai . La presenza di Salvatore La Penna ha ulteriormente rafforzato la rappresentanza politica durante l’audizione.

La crisi economica e sociale

Impatto sull’attività di pesca

I rappresentanti del comitato di Borgo Grappa e Porto Rio Martino hanno evidenziato l’urgenza della situazione: l’insabbiamento del canale ha reso impossibile la navigabilità, compromettendo non solo la pesca ma anche tutte le attività economiche correlate. L’emergenza colpisce circa 30 pescatori professionisti, i quali si trovano attualmente in difficoltà economiche, insieme alle loro famiglie e collaboratori.

L’appello per la presenza regionale

Angelo Tripodi ha espresso la sua frustrazione per l'assenza degli assessori regionali competenti, lamentando la mancanza di un confronto diretto. Ha sottolineato l'importanza di reperire soluzioni immediate, ringraziando comunque i partecipanti per il loro impegno e supporto. La partecipazione collettiva è vista come un passo fondamentale nella ricerca di soluzioni pratiche e urgenti.

Soluzioni per il porto canale

Interventi di somma urgenza

Durante l’audizione, sono state esplorate varie possibili soluzioni, con particolare attenzione alla necessità di un intervento di dragaggio urgente per ripristinare la navigabilità del canale. Diversi rappresentanti hanno sottolineato l'importanza di superare gli ostacoli burocratici affinché le risorse necessarie possano essere sbloccate. Si è evidenziato come il successivo dragaggio debba essere realizzato in maniera ecocompatibile, mantenendo sempre un occhio sui potenziali impatti ambientali.

Gestione responsabile delle risorse naturali

Si è parlato anche della necessità di un piano di gestione che contempli il deposito della sabbia dragata, il quale deve avvenire in aree approvate dal Parco Nazionale del Circeo. Le varie aree del Comune di Latina e di Sabaudia devono essere individuate, e l'ente parco dovrà fornire le necessarie autorizzazioni, tenendo conto di eventuali vincoli ambientali.

Prospettive future per il canale

Un approccio integrato

L'insabbiamento del Porto Canale Rio Martino non è solo un problema locale, ma una questione che interseca economia, ambiente e comunità. Le proposte per affrontare la questione si fondano su un approccio integrato, che include tecniche di dragaggio ecocompatibili, l'implementazione di barriere anti-insabbiamento e sistemi di monitoraggio.

Coinvolgimento della comunità e del parco

Il coinvolgimento attivo della comunità locale e la cooperazione con il Parco Nazionale del Circeo sono considerati elementi essenziali per sviluppare una gestione partecipativa e sostenibile del territorio. Un simile approccio non solo mira a garantire la ripresa delle attività economiche legate alla pesca, ma anche a proteggere il fragile ecosistema locale, creando così un futuro più sostenibile per tutte le parti coinvolte nel processo.

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