Un nuovo capitolo della controversa vicenda che coinvolge l’ex amministratore delegato della Doom srl, la società fondata dall’artista Fedez e gestita da sua madre, Annamaria Berrinzaghi. Oggi, la Corte d’Appello di Milano ha emesso una sentenza che modifica drasticamente il corso del processo, condannando l’ex ad a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, per una truffa da 100mila euro. Questa decisione ha sorpreso non solo l’imputato, ma anche il suo legale, viste le premesse nelle udienze precedenti.
La vicenda giudiziaria
L’accusa nei confronti dell’ex ad della Doom, candidato alla responsabilità per una presunta truffa, era emersa a seguito di un’indagine condotta dal pubblico ministero Alessandro Gobbis. Secondo quanto riportato, l’ex amministratore avrebbe ingannato una nota azienda produttrice di zaini e materiali per la scuola, affermando di aver raggiunto un accordo economico di 250mila euro per una sponsorizzazione. Tuttavia, la cifra concordata sarebbe stata in realtà di 350mila euro. La denuncia della madre di Fedez, che ha acceso i riflettori su questa situazione, ha portato alla luce il presunto raggiro.
Nella prima fase del processo, il tribunale aveva accolto la difesa, ritenendo insussistenti le prove di inganno, tanto che il pubblico ministero aveva persino richiesto l’assoluzione durante le udienze. Tuttavia, l’appeal della procura ha completamente alterato il corso delle cose. In sede di appello, i giudici hanno ribaltato la sentenza iniziale, portando a una condanna inaspettata.
Reazioni dalla difesa
Il raggiungimento della sentenza da parte della Corte ha sorpreso la difesa. L’avvocato Davide Montani, che rappresenta l’ex ad, ha espresso incredulità, sottolineando che la richiesta di condanna non era mai stata formulata durante le conclusioni in udienza. Montani, assistito dalla legale Simona Ceretta, ha confermato che la difesa sarà pronta a ricorrere in Cassazione, nell’intento di contestare il nuovo verdetto. È importante notare che il giudice di primo grado, Paolo Guidi, aveva considerato irrilevante la condotta dell’imputato, ritenendo non provato alcun intento fraudolento.
La difesa si prepara quindi a un’ulteriore battaglia legale, volta a difendere la reputazione del proprio assistito e a ottenere una revisione della sentenza. Mentre i legali si accingono a esaminare le motivazioni della Corte d’Appello, ci si domanda quale direzione prenderà questa complessa vicenda.
Verso la Cassazione
Il passo verso la Cassazione rappresenterà un’importante opportunità per chiarire la situazione e rivalutare le prove presentate durante il processo. I legali dell’ex ad della Doom sono determinati a contestare la condanna stabilita dalla Corte di Milano, sostenendo che non vi è stata alcuna prova concreta che giustifichi la sentenza di colpevolezza.
La Cassazione, chiamata a esaminare il caso, avrà l’onere di decidere se mantenere la sentenza di condanna, ripristinare quella di assoluzione, o inviare nuovamente la questione a un’altra corte per ulteriori chiarimenti. L’attenzione è ora puntata sulle motivazioni che hanno portato alla decisione della Corte d’Appello, e il pronunciamento finale della Cassazione si farà attendere.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Armando Proietti