La Sardegna si è mobilitata per cercare Mauro Abis, un uomo di 60 anni originario di Sardara, che risulta disperso dopo una discesa in parapendio. La scomparsa è avvenuta tra Scivu e Capo Pecora, nel sud dell’isola, ed è stata segnalata dai compagni di avventura che si trovavano con lui. Da ieri notte, le operazioni di ricerca coinvolgono diverse squadre composte da soccorritori e forze dell’ordine.
Le operazioni di ricerca
La macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente allertando il soccorso alpino, i vigili del fuoco e la Guardia costiera. Le ricerche sono guidate dai tecnici del soccorso alpino delle stazioni di Iglesias, Cagliari e Medio Campidano, oltre al supporto dell’elicottero HH139B, appartenente all’80° centro Search and Rescue del 15° stormo dell’Aeronautica militare di Decimomannu. Sin dai primi momenti, le operazioni hanno avuto inizio con l’obiettivo di localizzare il disperso nei pressi del sito da cui è decollato.
La situazione è ulteriormente complicata dalle condizioni ambientali e dalla vastità del territorio interessato. Alle squadre dei soccorritori alpini si sono unite quelle dei vigili del fuoco, che hanno istituito un posto di comando avanzato per coordinare le operazioni. Questi professionisti sono dotati di attrezzature all’avanguardia e hanno messo in campo un automezzo con personale specializzato in topografia applicata al soccorso, insieme al nucleo sommozzatori, i quali stanno cercando nelle acque che bagnano la costa, dove “affluire” è particolarmente difficile.
L’importanza della tecnologia nella ricerca
Oltre ai soccorritori in campo, le operazioni avvalendosi di droni del nucleo Sapr sono stati messi in volo per ispezionare aree difficilmente accessibili. Questa tecnologia si rivela fondamentale in situazioni di ricerca e soccorso, “permettendo di estendere il raggio d’azione senza mettere a rischio ulteriormente la vita dei soccorritori”. I droni possono monitorare il terreno e individuare eventuali segnali di vita tramite immagini termiche, rendendo le ricerche più mirate ed efficaci.
Anche durante le operazioni notturne, l’illuminazione fornita dai droni e l’accesso a immagini in tempo reale consente ai soccorritori di permanere attivi in scenari che altrimenti sarebbero limitanti. Nonostante l’impiego di tali tecnologie, al momento non vi sono tracce di Mauro Abis, e le ricerche continueranno finché tutte le speranze non saranno esaurite.
Il contesto e il piano di emergenza
La scomparsa di Mauro Abis si inserisce in un contesto di incremento delle attività ricreative all’aperto, in cui più persone si dedicano ad avventure come il parapendio in Sardegna. Sebbene questa attività sia molto amata, “comporta dei rischi intrinseci, come dimostrano episodi simili avvenuti in passato”. In tali situazioni, è cruciale seguire un piano di emergenza che preveda la segnalazione tempestiva alle autorità competenti e l’adozione di misure di sicurezza prima di ogni volo.
Chi pratica sport estremi, come il parapendio, dovrebbe sempre comunicare il proprio itinerario e mantenere i contatti con amici o familiari. “L’educazione e la preparazione possono svolgere un ruolo determinante nel garantire la sicurezza personale e minimizzare l’impatto di possibili incidenti”.
Le forze dell’ordine e i soccorritori continuano ad operare con costanza e determinazione, con la speranza di ritrovare Mauro Abis sano e salvo.