Continuano senza sosta le operazioni di soccorso e ricerca a Porticello, nel comune di Palermo, dove un veliero britannico è naufragato lo scorso 20 agosto. La situazione è drammatica e sono ancora sei le persone non rintracciate. Le autorità hanno avviato un’inchiesta per chiarire le circostanze di questo incidente, mentre i sopravvissuti, in totale undici, verranno sentiti in Procura nei prossimi giorni. Le ricerche sono condotte da un team di sommozzatori dei Vigili del Fuoco, investiti di un compito cruciale e complesso.
Le operazioni di ricerca subacquea
Il lavoro dei sommozzatori
Le ricerche hanno ripreso il 21 agosto alle sette del mattino, con gli speleosub dei Vigili del Fuoco che hanno iniziato ad esplorare lo scafo del veliero Bayesian. In seguito a un’operazione di accesso alla nave tramite una vetrata, i sub hanno potuto raggiungere gli spazi comuni dell’imbarcazione, colpiti da un ambiente sterminato di oggetti galleggianti ma, purtroppo, non hanno potuto accedere alle cabine. Il team ha descritto l’interno della nave come un “scenario da Costa Concordia, ma in piccolo”, dove l’accesso è reso difficile da ostacoli e spazi ristretti.
Le operazioni subacquee si svolgono a una profondità di circa 50 metri, con limitazioni temporali di permanenza di soli 12 minuti per ciascun sub, per motivi di sicurezza e di ossigeno. Con questo metodo rigoroso, i sommozzatori hanno il compito arduo di cercare indizi e rintracciare i sei dispersi, mentre ogni momento è cruciale per la riuscita delle ricerche. L’impegno della squadra di soccorso è quindi notevole, non solo per le proprie capacità subacquee, ma anche per le condizioni di scarsa visibilità e movimentazione all’interno della nave.
I dispersi e le vittime del naufragio
Elenco dei dispersi
Tra le sei persone disperse risultano il noto imprenditore britannico Mike Lynch, accompagnato dalla figlia diciottenne Hannah, nonché il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer e sua moglie. In aggiunta, il legale di Lynch, Chris Morvillo e sua moglie Neda sono anch’essi tra coloro di cui non si hanno più notizie.
Le ricerche si concentrano sulla possibilità di rintracciare vivi questi dispersi, mentre la situazione appare sempre più critica. Nel frattempo, il corpo dell’unica vittima identificata fino ad ora è quello del cuoco di bordo, un canadese con passaporto dell’Antigua. Il suo cadavere è stato recuperato dai sommozzatori e riconosciuto dagli altri membri dell’equipaggio.
I sopravvissuti
Per quanto riguarda i sopravvissuti, quindici persone sono state tratte in salvo grazie all’intervento di alcuni diportisti che navigavano nelle vicinanze. Uno dei salvataggi più emozionanti ha riguardato una bimba di un anno, Sophie, messa in salvo insieme ai genitori, Charlotte Golunsky e James Emsilie. Charlotte ha raccontato di come il gommone di emergenza sia stato lanciato in tempo e di come, assieme ad altre dieci persone, sia riuscita a salirci. Gli altri passeggeri hanno trovato riparo nel gommone a nuoto.
I superstiti, attualmente in buone condizioni di salute, sono stati sistemati presso l’Hotel Domina Zagarella di Santa Flavia, dove ricevono assistenza e supporto psicologico. Tra le visite ricevute, spicca quella dell’ambasciatore inglese in Italia, Ed Llewellyn, che ha manifestato la propria solidarietà e supporto verso le famiglie coinvolte in questo tragico evento.
Le indagini avviate
L’apertura dell’inchiesta
Le autorità competenti non stanno perdendo tempo e la Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta formale per fare chiarezza sulle dinamiche del naufragio dell’imbarcazione. L’indagine è condotta dalla Guardia Costiera di Porticello, che sta cercando di ricostruire i momenti che hanno preceduto e seguito l’incidente.
I sopravvissuti, nonostante alcune escoriazioni, sono tutti in buone condizioni fisiche. Saranno interrogati a breve dai magistrati guidati dal procuratore Ambrogio Cartosio. Le prime dichiarazioni sono già state raccolte lunedì scorso dalla Guardia costiera, mentre i pm stanno parallelamente raccogliendo materiale probatorio, tra cui registrazioni di video delle telecamere di sorveglianza installate in aree limitrofe al luogo del naufragio.
Sulla base delle ispezioni effettuate dai sommozzatori, è stato evidenziato che la struttura dello scafo è rimasta integra, e l’albero maestro non presenta danni nei primi 50 metri. Tuttavia, il veliero sembra inclinato di 90 gradi su un lato, una condizione che complica ulteriormente il lavoro degli investigatori e dei soccorritori. La comunità resta in attesa di ulteriori sviluppi su una tragedia che ha scosso profondamente l’intera area.