Ricerche intensificate per Susanna Recchia, scomparsa a Miane: il dramma continua

Ricerche intensificate per Susanna Recchia, scomparsa a Miane: il dramma continua

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Ricerche intensificate per Susanna Recchia, scomparsa a Miane: il dramma continua - Fonte: Ansa | Gaeta.it

Le ricerche di Susanna Recchia, una donna di 45 anni, scomparsa venerdì scorso dalla sua abitazione a Miane, in provincia di Treviso, sono riprese con grande impegno. Con lei manca all’appello anche la figlia di tre anni, creando un clima di apprensione tra familiari e comunità. Gli aggiornamenti delle operazioni di salvataggio offrono uno sguardo ravvicinato su una situazione già complessa.

Scomparsa della donna e della figlia: il contesto

Susanna Recchia è scomparsa venerdì sera, lasciando la sua famiglia in uno stato di ansia crescente. La sua ultima apparizione è stata segnalata nella zona di Miane, un paesino immerso nel verde trevigiano. Il giorno seguente, le autorità hanno identificato la sua auto, una Volkswagen Tiguan di colore bianco, abbandonata a Covolo di Pederobba, a pochi chilometri dal luogo della scomparsa. Questo ritrovamento ha acceso nuove speranze e ha portato a un’intensificazione delle ricerche nella zona circostante.

La scomparsa di una madre e di una bambina così piccola ha causato una mobilitazione straordinaria. I parenti e la comunità di Miane, preoccupati per il destino di Susanna e della sua piccola, hanno iniziato a diffondere l’appello sui social media e presso le autorità locali, chiedendo ogni possibile aiuto per il ritrovamento.

Operazioni di ricerca: l’area del ponte di Vidor

All’indomani della scoperta dell’auto, le ricerche si sono concentrate attorno al ponte di Vidor, un luogo tristemente noto per eventi tragici. Qui, il fiume Piave scorre con particolare violenza, rendendo la situazione ancor più preoccupante. Le forze dell’ordine sono state affiancate da diversi gruppi, tra cui volontari della Protezione Civile e squadre dei Vigili del Fuoco, che stanno contribuendo in modo decisivo alle ricerche.

Le operazioni si avvalgono di una vasta gamma di mezzi tecnici. Un elicottero sorvola la zona per individuare eventuali segnali, mentre i droni sono utilizzati per esaminare terreni difficili da raggiungere a piedi. Anche le squadre nautiche dei Vigili del Fuoco stanno monitorando il fiume, e i cani molecolari sono impiegati per cercare tracce umane. La presenza di questi professionisti e di volontari ha infuso un grande senso di collettività e supporto nella comunità locale.

Vigilanza notturna: la sicurezza prima di tutto

Durante le ore notturne, quando le ricerche potrebbero risultare più complicate, le forze dell’ordine hanno mantenuto un preciso presidio della zona. Questo è stato fondamentale non solo per garantire la sicurezza degli operatori impegnati nelle operazioni, ma anche per continuare a cercare segni che possano portare al ritrovamento di Susanna Recchia e della sua bambina.

Il coordinamento tra le varie squadre impegnate e la presenza costante di personale di sicurezza hanno assicurato che nessun angolo venisse trascurato, anche nelle tenebre. Le condizioni atmosferiche sono state favorevoli, permettendo di continuare le ricerche senza interruzioni significative. La tensione e l’ansia della comunità si fanno sentire, con tanti che restano speranzosi nel ritorno a casa di Susanna e della sua piccola.

Questa vicenda continua a tenere con il fiato sospeso la cittadinanza, mentre i volontari e le autorità premono avanti nel tentativo di portare a termine la difficile missione di ricerca.

Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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