Richiamato un alimento molto comune per allergeni non dichiarati. Si raccomanda di restituire i prodotti nei punti vendita
Negli ultimi giorni, il panorama alimentare italiano è stato scosso da due richiami significativi che coinvolgono prodotti di largo consumo, evidenziando ancora una volta l’importanza della vigilanza in materia di sicurezza alimentare. I richiami arrivano di concerto tra il Ministero della Salute e le catene di supermercato.
Questi eventi sottolineano l’importanza della vigilanza nella sicurezza alimentare e la necessità di controlli rigorosi da parte delle autorità competenti. Le contaminazioni alimentari possono avere gravi conseguenze per la salute pubblica, e la trasparenza nella comunicazione dei rischi è fondamentale per garantire la fiducia dei consumatori.
Il richiamo del comune affettato
Il richiamo del petto di pollo arrosto da parte di Aldi ha colpito sette lotti specifici, tutti caratterizzati dalla presenza dell’allergene uova, non riportato in etichetta. Questa omissione rappresenta un grave rischio per gli individui allergici alle uova, che potrebbero avere reazioni avverse se consumano il prodotto. I lotti interessati sono identificabili dai seguenti codici:

- 5554195700
- 5554205700
- 5790095700
- 5982215700
- 5196045700
- 5554125700
- 5982255700
I lotti hanno diverse date di scadenza che vanno dal 5 aprile al 24 aprile 2025. Il prodotto, venduto in vaschette da 140 grammi, era disponibile nei punti vendita Aldi fino al 20 marzo 2025, data in cui è scattato il richiamo. L’azienda produttrice, Forno d’Oro Srl, ha sede a Isola Vicentina, in provincia di Vicenza, e il suo stabilimento è registrato con il marchio di identificazione T F1M1S UE. Aldi ha messo a disposizione dei consumatori la possibilità di restituire il prodotto anche senza scontrino, garantendo un rimborso presso qualsiasi punto vendita.
È importante sottolineare che, per i consumatori non allergici alle uova, il petto di pollo arrosto resta un prodotto sicuro. Tuttavia, la situazione solleva interrogativi sulla necessità di una maggiore attenzione nella etichettatura e nella comunicazione degli allergeni, un aspetto cruciale per garantire la sicurezza alimentare.
Parallelamente al richiamo di Aldi, il Ministero della Salute ha annunciato un richiamo di dolci, in particolare sfogliatelle, prodotte dall’azienda Sweet Cream. Questi dolci, amati da molti e simbolo della tradizione gastronomica italiana, sono stati richiamati per sospetta contaminazione da Salmonella, un batterio noto per causare gravi infezioni alimentari.
I prodotti coinvolti includono diverse varietà di sfogliatelle, tra cui:
- Sfogliata Santa Rosa
- Sfogliata napoletana
- Sfogliate mignon
- Apollini
- Aragoste
I lotti in questione coprono un periodo di produzione che va da luglio 2024 a gennaio 2025, con scadenze che variano dall’11 luglio 2025 al 17 gennaio 2026. La sede di produzione si trova a Bellizzi, in provincia di Salerno, e l’azienda ha già una storia di richiami precedenti per motivi simili.
Questo richiamo è collegato a un focolaio internazionale di Salmonella che ha già colpito un numero significativo di persone in Canada e Stati Uniti, dove sono stati registrati rispettivamente 79 e 18 casi di infezione associati al consumo dei dolci prodotti in Italia. Le autorità sanitarie hanno dichiarato il focolaio concluso, ma la situazione evidenzia come la contaminazione possa rapidamente diffondersi oltre i confini nazionali.