Il Consiglio Regionale delle Marche ha lanciato un appello al Ministero dell’Interno per rafforzare gli organici della polizia nel territorio, in seguito a recenti episodi di violenza che hanno destato forte preoccupazione tra i cittadini. L’evento catalizzatore che ha spinto a questa richiesta è stato l’accoltellamento di un giovane di 24 anni a San Benedetto, risultato in un omicidio e in ferimenti di altri tre ragazzi durante un’aggressione avvenuta dopo una lite in discoteca. La volontà di agire per garantire la sicurezza è emersa chiaramente in un voto unanime dell’Assemblea.
L’approvazione della mozione sulla sicurezza
Durante la seduta del Consiglio Regionale, è stata approvata all’unanimità una mozione che sottolinea l’allerta per il sottodimensionamento dei commissariati di polizia nella regione. L’atto di indirizzo richiede al presidente della Regione e alla giunta di organizzare tempestivamente un incontro con il Ministro dell’Interno per discutere le modalità di potenziamento dei presidi di polizia. Un’attenzione particolare è stata riservata anche ai presidi sanitari, sottolineando l’esigenza di una sicurezza totale per i cittadini marchigiani.
L’obiettivo principale della mozione è quello di sollecitare un incremento degli organici e dei mezzi a disposizione. I rappresentanti regionali hanno messo in evidenza l’importanza di garantire un controllo efficace nel territorio e di fronteggiare i recenti eventi criminosi, che hanno alimentato un clima di allerta sociale. Il documento fa riferimento alla mozione originale presentata dalla consigliera Micaela Vitri, la quale ha focalizzato l’attenzione sulla carenza di agenti al Commissariato di Fano.
Un sostegno collettivo per la sicurezza
Il testo iniziale della mozione è stato integrato con un emendamento concordato tra tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, per allargare la richiesta di potenziamento a tutte le aree delle Marche. Questo gesto di unità politica rappresenta una chiara dimostrazione dell’importanza che il tema della sicurezza ha assunto. Micaela Vitri ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando come il lavoro collettivo in Aula abbia portato ad una voce unificata per affrontare le difficoltà delle forze dell’ordine in tutto il territorio.
Durante il dibattito, è emerso un consenso generale sulla necessità di potenziare la presenza delle forze di polizia, non solo nelle strade e nei luoghi pubblici ma anche all’interno delle strutture sanitarie, dove la sicurezza deve essere garantita in modo efficace. Il vice-presidente e assessore alla Sicurezza, Filippo Saltamartini, ha evidenziato che il fabbisogno di uomini e mezzi è presente, ma spesso sottostimato. Un aspetto che ha colpito è stato il confronto tra il percepito e il reale fabbisogno di sicurezza, soprattutto in una regione che, pur classificata come sicura, deve comunque impegnarsi per mantenere tale standard.
La questione della criminalità e il ruolo delle istituzioni
Il dibattito all’interno del Consiglio ha toccato temi significativi, come l’insorgere di episodi di bullismo e criminalità che, accanto a casi isolati come l’omicidio a San Benedetto, pongono serie questioni sulla sicurezza e sull’ordine pubblico. Alcuni consiglieri hanno sottolineato che, mentre la responsabilità sulla sicurezza è di competenza esclusiva dello Stato, la Regione può fare la sua parte nel mantenere l’attenzione su queste problematiche.
Numerosi sono stati gli interventi che hanno reiterato quanto sia fondamentale difendere i livelli di sicurezza nelle Marche. Si è parlato di necessità di posti di polizia non soltanto sul territorio, ma anche all’interno delle strutture ospedaliere. L’idea di ribadire al Ministero dell’Interno il bisogno di risorse adeguate è diventata evidente, specialmente considerando che le carenze di personale non possono essere giustificate dai tassi di criminalità relativamente bassi presenti nella regione.
La situazione di disagio e le carenze di organico sono elementi evidenti per i rappresentanti delle Marche, che chiedono un’attenzione più rigorosa anche in un contesto che, apparentemente, può apparire sicuro ma che ha bisogno di solide basi per garantire la prevenzione e la sicurezza dei cittadini. La questione rimane quindi aperta, con la speranza che l’incontro tra le autorità regionali e nazionali possa portare a risultati concreti.