Procura di Milano chiede alla Consulta di valutare la legittimità del decreto su Fondazione Milano-Cortina 2026
Una recentissima iniziativa da parte della Procura di Milano ha sollevato interrogativi riguardo alla legittimità costituzionale del decreto governativo che definisce la Fondazione Milano-Cortina 2026 come ente di diritto privato. Il gip è stato coinvolto nell’ambito di un’istanza di archiviazione riguardante un’inchiesta su appalti legati a presunti atti di corruzione. Tra i soggetti indagati figura Vincenzo Novari, ex amministratore delegato della Fondazione.
L’istanza di archiviazione presentata dalla Procura di Milano è un passo cruciale nel procedimento che coinvolge diversi indagati accusati di corruzione e turbativa. Gli inquirenti, tra cui l’aggiunta Siciliano e i pubblici ministeri Cajani e Gobbis, hanno sollecitato il gip Patrizia Nobile a inviare gli atti alla Corte Costituzionale per chiarire la questione dell’illegittimità del decreto. Secondo i pm, l’ente organizzatore delle Olimpiadi dovrebbe essere qualificato come ente pubblico, contrariamente a quanto stabilito dal decreto contestato.
Il decreto contestato e i suoi effetti sulle indagini
L’aggiunta Siciliano ha descritto il decreto legge, approvato a giugno, come “di una gravità inaudita” e “illegittimo”. Questo atto ha avuto ripercussioni dirette sulle indagini in corso, in quanto ha impedito ai magistrati di procedere con le accuse di corruzione, ritenendo la Fondazione non un ente di diritto pubblico ma una società privata. La decisione del Riesame di non sollevare questioni di illegittimità ha spinto i pm a ricorrere direttamente al gip.
La posizione del procuratore Marcello Viola
Il procuratore di Milano, Marcello Viola, ha chiarito la posizione della Fondazione Milano-Cortina, evidenziando che, sebbene si presenti come un ente non profit di diritto privato, la sua funzione è sostanzialmente pubblica. La Fondazione ha membri e risorse statali e locali, il che la rende parte integrante della gestione degli interessi generali in gioco. Questa interpretazione è fondamentale per il caso, poiché influisce sulla possibilità di perseguire le sospette irregolarità nella gestione dell’ente.
Le osservazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
La questione è ulteriormente complicata da quanto espresso dall’Autorità Nazionale Anticorruzione . In un documento inviato al comitato organizzatore delle Olimpiadi, l’Anac ha dichiarato che la Fondazione si configura come ente pubblico, visto che i suoi organi direttivi sono nominati tramite procedure pubbliche, perseguendo interessi collettivi e non corrispondendo a logiche di profitto. Questa affermazione potrebbe esercitare un’influenza significativa sulle indagini sui contratti di appalto.
Il nodo giuridico dell’inchiesta e le indagini attualmente in corso
Al centro dell’inchiesta da parte dei pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis vi è la classificazione della Fondazione Milano-Cortina e la conseguente applicazione delle norme in materia di corruzione. Gli indagati includono Luca Tomassini, imprenditore di Vetrya, e altri due ex dirigenti della Fondazione, accusati di corruzione e turbativa. Nel frattempo, si sta anche indagando su presunti rapporti economici tra Deloitte e la Fondazione, concentrandosi su possibili anomalie nelle fatturazioni.
Si attende una decisione da parte della Corte Costituzionale riguardo alla legittimità del decreto che regola la Fondazione, la quale rappresenta una questione chiave per il prosieguo delle indagini e per il futuro delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.