La viabilità sulla A24 e nel traforo del Gran Sasso torna al centro dell’attenzione in Abruzzo. Dopo l’episodio della scorsa domenica, con un veicolo in fiamme che ha bloccato il tunnel verso Roma e creato lunghissime code sulla strada statale 80, cresce la preoccupazione per l’imminente ripresa degli interventi di messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso. Sandro Mariani, presidente della Commissione di Vigilanza nel Consiglio regionale d’Abruzzo, ha chiesto ufficialmente la convocazione di una cabina di coordinamento per mettere a punto modalità e tempistiche dei cantieri.
I lavori e le difficoltà riscontrate a partire dall’autunno
I lavori di messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso hanno preso il via in autunno. Sono state adottate misure di viabilità alternativa, con semafori e sensi unici alternati, che però hanno causato grossi disagi agli automobilisti. I tempi di percorrenza sul tratto della A24 e nel traforo del Gran Sasso sono schizzati, con code lunghe anche per settimane. Nei mesi scorsi, inoltre, si è registrata la rottura di un collettore di drenaggio che ha determinato l’intorbidamento delle acque, complice l’interruzione temporanea degli interventi. Questo ha ulteriormente rallentato i lavori e aumentato le preoccupazioni sui tempi di completamento.
Ruolo del commissario straordinario e gestione complessiva
La gestione complessiva dell’intervento è affidata a un commissario straordinario nominato dal governo, Pierluigi Caputi. Il cantiere interessa un tratto molto delicato per le infrastrutture e per le risorse naturali, coinvolgendo più enti e aziende, ognuno con un ruolo ben definito. L’obiettivo principale è isolare le attività di cantiere per evitare contaminazioni delle acque potabili che servono circa 70mila persone in regione.
Attori principali e ruolo delle infrastrutture coinvolte
Oltre a Caputi, come commissario straordinario, tra gli attori coinvolti spiccano la società pubblica Ruzzo, che gestisce il ciclo idrico integrato nella provincia di Teramo, e i Laboratori Nazionali dell’INFN che svolgono esperimenti scientifici proprio all’interno del traforo. Inoltre, Strada dei Parchi spa, concessionaria delle autostrade A24 e A25, è chiamata a garantire la sicurezza e la gestione della viabilità durante i cantieri.
L’intervento mira a intervenire in profondità per proteggere una delle principali fonti di approvvigionamento idrico per la regione, evitando infiltrazioni che pregiudicherebbero la qualità dell’acqua. Si tratta di un equilibrio delicato tra esigenze infrastrutturali, ambientali e di sicurezza del traffico, che richiede coordinamento tra i diversi soggetti interessati;
Sollecitazione di una cabina di coordinamento anticipata
A seguito dei disagi di domenica 2025, Mariani ha scritto a Marco Marsilio, presidente della giunta regionale Abruzzo, per sollecitare la creazione di una cabina di coordinamento. Questa riunione dovrà coinvolgere tutti gli attori interessati e programmare nel dettaglio l’avvio e la gestione dei nuovi cantieri previsti sulla A24.
Il punto essenziale per Mariani è conoscere le date precise di apertura dei lavori e l’ubicazione dei cantieri anche sulle strade alternative, come la A14, l’A25 e la statale 80. Avere queste informazioni in anticipo serve a evitare il ripetersi di code chilometriche e rallentamenti pesanti sulla rete viaria regionale.
Normativa e modalità di convocazione
Il presidente della commissione di vigilanza ha riferito che questo tipo di convocazione era prevista dall’articolo 4-ter, comma 8, del decreto-legge 32/2019, una norma che regola il coordinamento tra enti pubblici in situazioni di lavori strategici per il territorio. L’intento è garantire trasparenza e una gestione più snella, con un confronto tra Regione, commissario e soggetti coinvolti, prima che siano riattivati i cantieri.
Conseguenze dei lavori e tensioni sulla viabilità
I mesi scorsi hanno insegnato quale impatto concreto possano avere i lavori sulla mobilità, sia per i pendolari che per il trasporto commerciale lungo l’asse che collega Teramo e L’Aquila. Le limitazioni al traffico imposte dai cantieri hanno portato a spostamenti rallentati, stress agli automobilisti e problemi anche per i servizi di emergenza.
Il blocco della domenica scorsa, provocato dall’incendio di un veicolo, ha evidenziato quanto sia fragile la situazione. Il traffico si è fermato e la strada statale ha mostrato la sua scarsa capacità di assorbire i flussi deviati, con lunghe code in entrambe le direzioni.
Con la ripresa dei lavori, è probabile che tali disagi si ripresentino, se non si pianificano con cura le sequenze operative e la gestione delle vie alternative. Le istituzioni regionali, coordinate da Marsilio, dovranno farsi trovare pronte per gestire la situazione e ridurre al minimo i disagi.
Anche i cittadini abruzzesi seguono con attenzione gli sviluppi, consapevoli che questo intervento sia necessario per garantire la sicurezza e la qualità dell’acqua potabile. Ogni dettaglio organizzativo, dalla programmazione dei cantieri al coordinamento tra enti, diventa quindi rilevante per bilanciare esigenze di tutela ambientale, servizi pubblici e mobilità.