richiesta di collaborazione tecnica tra regioni e governo

richiesta di collaborazione tecnica tra regioni e governo

La Commissione Salute chiede al governo di definire criteri per l’uso del potere sostitutivo contro le Regioni inadempienti, puntando a ridurre le liste d’attesa e migliorare l’assistenza sanitaria.
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La Commissione Salute ha sollecitato il governo a definire i criteri per l'uso del potere sostitutivo nel caso di inadempienze delle Regioni sullo smaltimento delle liste d'attesa. Le Regioni, rappresentate da Massimo Fabi, hanno manifestato disponibilità a collaborare per stabilire modalità operative efficaci e hanno proposto di rivedere il termine di 90 giorni per le risposte agli addebiti, mir - Gaeta.it

Un’importante comunicazione è stata inviata dalla Commissione Salute alle Regioni, che ha chiesto al governo di collaborare per definire i criteri attraverso cui l’esecutivo potrà esercitare un potere sostitutivo nel caso in cui gli enti locali non rispettino gli obblighi relativi allo smaltimento delle liste d’attesa. La richiesta, formulata in una lettera ufficiale, evidenzia la necessità di un maggiore dettaglio nelle procedure previste dallo schema di decreto che regola queste tematiche.

Le Regioni, rappresentate dal coordinatore della Commissione Salute, Massimo Fabi, assessore dell’Emilia Romagna, hanno chiesto al ministero della Salute di lavorare insieme per stabilire modalità operative che assicurino l’efficacia del piano di riduzione delle liste d’attesa. Nella lettera, le Regioni sottolineano la volontà di collaborare “in spirito di leale collaborazione”, cercando di arrivare a una soluzione pratica e tempestiva. Questo approccio suggerisce che, almeno in questa fase, non ci sia un conflitto politico aperto, bensì un tentativo di trovare una “mediazione” mirata, focalizzandosi su aspetti tecnici. È necessario definire una procedura chiara che stabilisca le condizioni e le tempistiche per l’applicazione dei poteri sostitutivi, nel caso che le Regioni mostrino inadempienze.

La discussione si è rivelata complessa, poiché ci sono divergenze su come debba avvenire l’applicazione dello schema di decreto vigente. Tuttavia, le Regioni hanno espresso disponibilità a negoziare e a identificare un punto d’incontro che possa soddisfare entrambe le parti coinvolte. “Già in molte occasioni, i rappresentanti regionali hanno fatto presente che la lotta contro le lunghe attese per prestazioni sanitarie è una priorità condivisa” e che una comunicazione efficace tra i vari livelli dell’amministrazione è fondamentale.

possibilità di modifica dei termini per la risposta agli addebiti

Un ulteriore aspetto della lettera riguarda il termine di 90 giorni, proposto inizialmente per consentire una risposta agli addebiti da parte dell’organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, attivato presso il ministero della Salute. Le Regioni si sono dichiarate pronte a esaminare possibili modifiche, inclusa una riduzione di questo termine, nell’ottica di rendere il processo più agile e reattivo. Questa apertura al cambiamento evidenzia un chiaro intento di alleggerire le procedure burocratiche, così da affrontare le sfide legate alle liste d’attesa in modo più efficace.

Il potere sostitutivo, infatti, è uno strumento previsto per garantire il rispetto di standard minimi di assistenza sanitaria e di qualità dei servizi offerti ai cittadini. Di fatto, i ritardi o le inadempienze possono influire negativamente sulla salute pubblica e sulla soddisfazione dei pazienti, rendendo cruciale una gestione efficace delle risorse e dell’organizzazione dei servizi sanitari.

discussione alla conferenza stato regioni

Il tema del potere sostitutivo e delle liste d’attesa sarà discusso domani durante la Conferenza Stato Regioni, dove l’argomento occupa il primo punto dell’ordine del giorno. Questo incontro rappresenta una grande opportunità per approfondire le questioni tecniche e trovare un accordo tra governo e Regioni. La possibilità di elaborare linee guida chiare e pratiche per la gestione delle liste d’attesa potrebbe rappresentare un passo avanti, avvicinando i vari attori del sistema sanitario verso obiettivi comuni.

Nell’attesa di una definizione delle modalità operative, la collaborazione tra le varie istituzioni è un elemento chiave per affrontare con serietà e concretezza i problemi legati all’assistenza sanitaria e per assicurare a tutti i cittadini l’accesso a cure tempestive e di qualità.

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