Richiesta di revisione del caso Gratteri respinta: il verdetto della Corte d'Appello di Milano

Richiesta di revisione del caso Gratteri respinta: il verdetto della Corte d’Appello di Milano

Francesco Gratteri, ex poliziotto condannato per falso aggravato legato ai disordini del G8 di Genova, vede rigettata la richiesta di revisione del processo dalla Corte d’Appello di Milano.
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Richiesta di revisione del caso Gratteri respinta: il verdetto della Corte d'Appello di Milano - Gaeta.it

Francesco Gratteri, ex super poliziotto, ha visto rigettata la sua richiesta di revisione del processo a suo carico, con la condanna definitiva risalente al 2012 per falso aggravato. Questo caso risale agli eventi controversi avvenuti durante il G8 di Genova nel 2001, che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva e hanno sollevato dibattiti su operazioni di polizia e responsabilità.

Il caso Diaz e il ruolo di Gratteri nella polizia italiana

Nel 2001, la scuola Diaz a Genova divenne teatro di violenza durante i disordini legati al G8. Gratteri, allora direttore del Servizio centrale operativo della Polizia, è stato coinvolto in operazioni che hanno portato alla condanna per falso aggravato. La situazione di tensione si intensificò quando alcuni manifestanti furono aggrediti in modo inaspettato durante un’operazione della polizia. Questo evento ha suscitato indignazione sia a livello nazionale che internazionale. Sono state sollevate critiche sulla gestione dell’ordine pubblico e sul rispetto dei diritti umani, alimentando una discussione che dura tutt’oggi.

L’episodio della scuola Diaz ha segnato un punto di svolta per la polizia italiana, mettendo in luce problematiche come l’uso della forza e le responsabilità da parte delle autorità. Le indagini successive rivelarono che la polizia aveva modificato rapporti ufficiali e prove, contribuendo a una narrativa distorta degli eventi. La condanna di Gratteri rappresenta quindi non solo una responsabilità individuale, ma si inserisce in un contesto molto più ampio, che ha gettato un’ombra sulla credibilità delle forze dell’ordine.

Il verdetto della Corte d’Appello di Milano

La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano ha emesso il suo verdetto riguardo alla richiesta di revisione presentata da Gratteri. La decisione di dichiarare “inammissibile” la sua richiesta è stata sostenuta da motivazioni giuridiche solide e credibili. Il collegio, guidato dalla presidente Francesca Vitale, ha valutato con attenzione gli argomenti presentati dalla difesa e quelli della Procura generale, guidata dalla procuratrice Francesca Nanni.

La Procura, con il supporto della sostituta pg Paola Pirotta, si è espressa a favore del rigetto della revisione, confermando che non vi erano elementi sufficienti per riaprire il caso. La Corte ha quindi dichiarato che non si può procedere con una revisione in assenza di fatti nuovi che possano mettere in discussione l’esito del processo. Questa decisione non solo rappresenta un colpo durissimo per Gratteri, ma riafferma anche la posizione della giustizia riguardo a un evento che ha segnato un’epoca.

Questo esito segna quindi un ulteriore capitolo nell’arco della giustizia italiana, sottolineando l’importanza della verità e della responsabilità. L’attenzione sul caso Diaz continua, e i suoi sviluppi futuri rimangono un argomento di interesse e indagine per i media e il pubblico.

Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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