Le associazioni di categoria del turismo italiano, tra cui FIAVET, AIAV, AIDIT, ASSOVIAGGI e MAAVI, hanno espresso una forte richiesta di revisione dell’articolo 12 della Direttiva pacchetti. Questo articolo, fondamentale nella regolamentazione del settore, si occupa del diritto di recesso in caso di circostanze eccezionali e imprevedibili. La richiesta è emersa a seguito di un recente negoziato con la Commissione Europea.
la proposta di revisione e le preoccupazioni italiane
Nel novembre 2024, la Commissione Europea ha avanzato una proposta di revisione alla Direttiva pacchetti, avviando un negoziato che ha coinvolto il Consiglio dell’Unione Europea. La votazione del Comitato dei rappresentanti permanenti ha approvato la quarta proposta. Tuttavia, l’Italia ha manifestato gravi perplessità, in particolare per quanto riguarda la riscrittura dell’articolo 12. La formulazione proposta è considerata troppo aperta e suscettibile di interpretazioni soggettive, il che potrebbe portare a contenziosi anziché a risoluzioni pacifiche delle controversie.
Una delle principali preoccupazioni riguarda l’estensione del concetto di “circostanze straordinarie ed imprevedibili” che, secondo le nuove disposizioni, consentirebbe la cancellazione del pacchetto turistico senza penali, senza dare diritto di regresso per le agenzie verso i fornitori. Questa situazione potrebbe causare innumerevoli contestazioni e malintesi, danneggiando gravemente il turismo organizzato in Italia.
le proposte delle associazioni di categoria
In risposta a tali inquietudini, le associazioni coinvolte hanno presentato proposte concrete al Ministero del Turismo italiano. L’obiettivo comune è quello di elaborare una normativa che rispetti i diritti tanto dei viaggiatori quanto delle imprese turistiche, evitando oneri insostenibili per gli operatori. Infatti, l’attuale proposta normativa rischierebbe di compromettere la competitività e la sostenibilità del mercato turistico.
Le associazioni insistono sull’importanza di mantenere un equilibrio tra la protezione dei consumatori e la salvaguardia delle imprese. Il dialogo aperto con le istituzioni è visto come fondamentale per sviluppare una linea conciliante e pragmatica che possa favorire il turismo in tutte le sue forme.
il valore del voucher e il Fondo di Garanzia
Un’altra questione sollevata dalle associazioni riguarda l’utilizzo del voucher come strumento di rimborso per i viaggiatori. Essi auspicano che la possibilità di utilizzare i voucher torni ad essere disponibile per gli operatori, che dovrebbero avere la libertà di scegliere questo strumento come alternativa al rimborso in denaro. In questo contesto, si sottolinea anche l’importanza di non rendere il Fondo di Garanzia contro l’insolvenza e il fallimento un ulteriore onere per le imprese.
In effetti, il timore è che restrizioni aggiuntive possano spingere le compagnie assicurative a ritirarsi dal mercato, limitando ulteriormente le garanzie per i viaggiatori, piuttosto che ampliarle. Le associazioni richiedono quindi che il Parlamento Europeo adotti correttivi che possano favorire un mercato sano e dinamico, senza vincoli che possano soffocare le relazioni commerciali.
la necessità di un dialogo continuo
Le associazioni di categoria esprimono la loro volontà di continuare il dialogo, non solo con le istituzioni italiane, ma anche su scala europea. Esse sottolineano che le nuove normative non devono trasformarsi in fardelli insostenibili per gli operatori del turismo. In un mercato in continua evoluzione, è fondamentale un confronto costante e costruttivo per garantire un equilibrio che tuteli tutti gli attori coinvolti.
La richiesta di attenzione da parte dei legislatori è chiara e urgente, con l’obiettivo di stabilire normative non solo rispettose dei diritti dei viaggiatori, ma anche praticabili per chi lavora quotidianamente nel settore turistico.
Ultimo aggiornamento il 23 Dicembre 2024 da Marco Mintillo