Richiesta insolita del Dipartimento Usa ai lavoratori civili italiani alla base di Aviano

Richiesta insolita del Dipartimento Usa ai lavoratori civili italiani alla base di Aviano

Preoccupazioni tra i lavoratori della base di Aviano dopo la richiesta del DOGE, che chiede report settimanali. I sindacati sollevano interrogativi sulla legittimità dell’operazione e chiedono un incontro urgente.
Richiesta insolita del Diparti Richiesta insolita del Diparti
Richiesta insolita del Dipartimento Usa ai lavoratori civili italiani alla base di Aviano - Gaeta.it

Un fatto curioso ha preso piede tra i lavoratori civili italiani della base militare di Aviano, in provincia di Pordenone. Il Dipartimento Usa, noto come DOGE e sotto la direzione di Elon Musk, ha inviato una richiesta specifica ai titolari di un account dell’Exchange, invitandoli a fornire dettagli sull’attività svolta nella settimana precedente. Questo appello, rivolto solo a un numero limitato di dipendenti e non a tutti i 750 operatori della struttura, ha suscitato scalpore e preoccupazioni tra i sindacati, i quali hanno già posto interrogativi sull’operato del DOGE.

La richiesta del DOGE e il contenuto dell’email

I lavoratori che operano all’interno dell’area commerciale della base di Aviano hanno ieri ricevuto un’email ufficiale dal DOGE. Nel messaggio, è stato chiesto loro di relazionare in merito a quanto svolto nell’arco dell’ultima settimana, con la semplice domanda: “What you did last week/Cosa hai fatto la scorsa settimana?” L’effetto di questa comunicazione ha destato non poche preoccupazioni tra i destinatari, che hanno ora solo poche ore per rispondere. Infatti, la scadenza per l’invio delle comunicazioni è fissata per le 12 di oggi. La mancanza di risposta comporta rischi significativi, incluso il rischio di licenziamento per i dipendenti che non si attengono a questa indicazione.

Questa iniziativa del DOGE ha sollevato interrogativi sull’appropriatezza e sulla legittimità di tale richiesta, specialmente considerando il contesto in cui si muovono i lavoratori, che sono implicati in attività di supporto alle forze militari americane ma sono comunque soggetti principalmente alla legislazione italiana.

Le reazioni dei sindacati e le richieste ufficiali

Nei giorni precedenti, i sindacati Fisascat Cisl e Uiltucs hanno preso posizione contro questa richiesta. Con l’intento di tutelare i diritti dei dipendenti civili italiani, hanno inviato una lettera formale all’ambasciatore USA in Italia, al Ministero dell’Interno e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nella missiva si richiede un incontro urgente in ambasciata, in quanto sostengono che tutte le operazioni svolte da questi lavoratori debbano rimanere sotto la giurisdizione delle leggi italiane e degli accordi bilaterali stabiliti.

In particolare, il contenuto della lettera mette in evidenza come la richiesta di report settimanali possa risultare illegittima e non conforme alle normative italiane. I sindacati difendono con fermezza la loro posizione, sottolineando la necessità di una maggiore trasparenza e chiarezza su ciò che le autorità americane possono richiedere ai lavoratori locali.

La situazione attuale ha suscitato un clima di tensione all’interno della base, tra le preoccupazioni per le possibili ripercussioni legate alla richiesta da parte del DOGE e l’incertezza su come debbano comportarsi i lavoratori sotto ordini che possono sembrare in contrasto con le norme del loro Paese. Resta da vedere come evolverà la questione e quale posizione ufficiale prenderanno le autorità competenti.

Change privacy settings
×