Richieste di condanne storiche per la camorra di Afragola: 328 anni per 32 membri del clan Sasso-Parziale

La Procura di Napoli richiede quasi 328 anni di condanna per 32 membri del clan Sasso-Parziale, segnando un passo cruciale nella lotta contro la camorra ad Afragola.
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Richieste di condanne storiche per la camorra di Afragola: 328 anni per 32 membri del clan Sasso-Parziale - Gaeta.it

In un importante sviluppo della lotta contro la criminalità organizzata in Campania, la Procura di Napoli ha presentato richieste di condanna per un totale di quasi 328 anni nei confronti di 32 presunti membri del clan Sasso-Parziale. Questo caso segna un punto di svolta significativo nella battaglia contro la camorra, in particolare nella città di Afragola, dove l’influenza del clan è storicamente forte. La situazione mette in evidenza non solo la gravità delle accuse, ma anche la determinazione delle autorità a contrastare la criminalità organizzata.

Le accuse contro i membri del clan

Al centro dell’inchiesta si trovano due figure storiche della camorra locale, Giuseppe Sasso e Vittorio Parziale. La Procura ha richiesto pene di 20 anni di reclusione per ciascuno di loro, a testimonianza della gravità delle accuse accumulate nel corso delle indagini. Le imputazioni nei loro confronti includono associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsione e detenzione illegale di armi. Queste accuse tracciano un profilo dettagliato della criminalità organizzata che ha radici profonde ad Afragola, evidenziando le modalità operative e l’estensione della rete di affari illeciti gestita dal clan.

Il traffico di droga, in particolare, risulta essere uno degli ambiti più proficui per il clan Sasso-Parziale, il quale ha saputo utilizzare il territorio di Afragola e le aree limitrofe come base per le proprie attività illecite. Questa attività ha portato a un incremento della violenza e dell’insicurezza nella regione, alimentando un clima di paura tra i cittadini. I procedimenti giuridici attuali potrebbero quindi rappresentare un passo cruciale per ridurre drasticamente l’influenza del clan e ripristinare la legalità nella zona.

La difesa e le prossime udienze

In risposta alle pesanti accuse, la difesa ha già annunciato un’azione decisa. L’avvocato Antonio Bucci, legale di Vittorio Parziale e di sua moglie Annamaria De Luca, ha espresso il proprio impegno a dimostrare l’estraneità di De Luca rispetto ai fatti contestati. Sebbene le accuse siano severe, la strategia difensiva si concentrerà sulle tecniche di indagine utilizzate e sulle prove presentate dalla Procura, cercando di dimostrare eventuali inconsistenze o mancanze nel dossier accusatorio.

La prossima udienza, prevista per il 7 novembre, è attesa con grande interesse, poiché si preannuncia un confronto acceso tra accusa e difesa. I legali dei presunti affiliati si preparano ad affrontare le accuse, mentre l’accusa intende sottolineare ciascun elemento che dimostri la pericolosità e l’organizzazione del clan Sasso-Parziale. Questi sviluppi non solo influenzano il destino degli imputati ma potrebbero anche avere ripercussioni significative sulla lotta alla criminalità organizzata in Campania.

L’operazione che ha portato agli arresti

L’operazione che ha portato agli arresti dei membri del clan Sasso-Parziale è avvenuta il 19 dicembre del 2023, a seguito di un’azione coordinata da parte della polizia sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia . Il blitz ha portato alla cattura di 26 individui, con ulteriori 38 indagati. Quest’operazione ha rappresentato un importante successo per le forze dell’ordine, in quanto ha inflitto un duro colpo a una delle organizzazioni criminali più radicate della zona.

L’operazione è stata realizzata grazie a una combinazione di intelligence e operazioni sul campo, evidenziando l’impegno e le risorse dedicate alla lotta contro la criminalità organizzata. La DDA ha messo in campo un’azione decisiva per smantellare le strutture del clan, segnalando un cambiamento significativo nell’approccio delle istituzioni a questo fenomeno complesso e radicato nel territorio. Con l’approccio rigoroso e le risorse affinate, le autorità intendono non solo punire i colpevoli, ma anche prevenire e dissuadere la criminalità nel futuro.

Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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