L’argomento dell’abbattimento degli orsi in Trentino continua a suscitare dibattiti accesi, riflettendo le tensioni fra esigenze di sicurezza e protezione della fauna. Dal 2020, il numero dei ricorsi presentati all’avvocatura della Provincia di Trento ha raggiunto quota 61, un dato significativo che mostra l’attenzione delle associazioni animaliste e dei cittadini su questa tematica delicata. La maggior parte delle controversie deriva da provvedimenti di abbattimento, ma anche da quelli legati a catture e foraggiamenti, questioni che richiedono un’attenta analisi e una risposta adeguata da parte delle autorità .
L’evoluzione dei ricorsi contro le decisioni sulla gestione degli orsi
Negli ultimi anni, la gestione della popolazione di orsi ha portato a numerosi ricorsi, di cui circa la metà riguarda direttamente l’abbattimento degli animali problematici. Come sottolineato da Evelina Stefani, avvocata della Provincia, uno dei recenti ricorsi ha avuto luogo nel febbraio 2025 e riguarda il diniego di un sopralluogo presso il Casteller. La situazione è complessa, poiché le azioni legali non solo si concentrano sull’abbattimento, ma spesso coinvolgono anche richieste risarcitorie elevate da parte di associazioni animaliste. “Le cause amministrative sono particolarmente gravose”, ha dichiarato Stefani durante una conferenza stampa, evidenziando il peso delle richieste formulate.
In totale, dall’inizio delle problematiche veterinarie legate agli orsi, il numero di pronunce del giudice amministrativo ha raggiunto le 140. Questo dato, presentato dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, riflette l’intensa attività legale e l’interesse verso le decisioni prese dalla Giunta provinciale in merito a questi animali. Le pronunce recenti, rese pubbliche, hanno reso necessario un resoconto dettagliato della situazione, in vista di ulteriori sviluppi e discussioni attese su questo tema di rilevanza pubblica.
Prospettive per il 2025: interventi sulla fauna
Guardando al futuro, la Giunta provinciale ha annunciato la decisione di utilizzare la legislazione esistente per gestire l’abbattimento di un massimo di otto orsi che possono essere considerati problematici. “Interverremo anche nel 2025 sugli animali problematici rispettando la norma”, ha dichiarato Raffaele De Col, direttore generale della Provincia. Al momento, la situazione sembra sotto controllo, con gli animali segnalati come monitorati e “attenzionati”, piuttosto che problematici.
Tuttavia, le autorità hanno avvertito che la vera valutazione della situazione si avrà nei primi mesi di primavera, quando il comportamento degli orsi sarà più visibile. Questo periodo di monitoraggio sarà cruciale per capire se siano davvero presenti animali che necessitano di interventi diretti. Le decisioni future si baseranno quindi su osservazioni approfondite e su un’attenta valutazione del comportamento di questi animali, una strategia che cerca di bilanciare necessità di sicurezza e rispetto della fauna selvatica locale.
Con il monitoraggio della popolazione e le azioni legali in atto, il dibattito sull’abbattimento degli orsi in Trentino continua a essere un tema caldo, ponendo domande sulla gestione della fauna e sulle strategie di conservazione nel prossimo futuro.