Il 26 novembre, la cantina di Eataly a Monaco ha ospitato un evento di grande rilievo, il quale ha visto la presentazione della Falstaff Weinguide 2025. Tra gli highlight della serata, la consegna del Premio alla carriera a Marco Caprai, figura di spicco nel mondo del vino italiano. Caprai ha espresso il suo apprezzamento per un riconoscimento che celebra non solo la sua dedizione personale ma anche l’impegno di tutta la sua squadra.
Il significato del premio e il ruolo di Falstaff
Falstaff, dal suo esordio nel 1980, si è affermata come una delle riviste di riferimento per l’enogastronomia e il design nei Paesi di lingua tedesca. L’importanza del Premio alla carriera conferito a Marco Caprai si amplifica dunque nel contesto dell’industria vitivinicola. L’azienda Arnaldo Caprai ha sottolineato la rilevanza internazionale di tale riconoscimento, evidenziando il contributo di Falstaff nel migliorare la comunicazione legata al vino, sia in Italia che all’estero.
Durante la cerimonia di premiazione, Caprai ha messo in evidenza come il lavoro di Falstaff colmi una lacuna fondamentale nella narrativa del vino. Le sue parole hanno messo in evidenza l’onore di ricevere un premio da una pubblicazione così influente, segnalando l’impatto che questa ha sulla promozione della cultura vinicola. I premi come questo non sono solo un tributo personale ma riflettono anche una visione più ampia sull’evoluzione della comunicazione enologica.
Marco Caprai: un’icona nel mondo del vino
Marco Caprai, all’età di 60 anni, non è certo alla fine del suo percorso di innovazione nel settore vinicolo. Con quasi 40 anni di esperienza alle spalle, ha rivoluzionato la produzione del Sagrantino di Montefalco, una varietà d’uva notoriamente ricca di tannini. Prima che la sua cantina emergesse, il Sagrantino rischiava di scomparire, sottovalutato a causa della sua bassa resa e della complessità della vinificazione.
Caprai ha ovviato a questi problemi con una visione chiara e determinata. Ha lavorato instancabilmente per ridare vita a questa varietà , investendo in tecnologie moderne e pratiche agronomiche sostenibili. Ciò ha portato il Sagrantino di Montefalco a riconoscimenti internazionali, coroando gli sforzi di Caprai e portando attenzione su un vino che, fino ad allora, era relegato a un ruolo marginale.
Nelle pagine della Falstaff Wein Guide 2025, il premio è descritto come un attestato di merito, ma non senza una certa umiltà da parte di Caprai, il quale ha scherzato sul fatto di non sentirsi ancora “così vecchio” da meritare un simile tributo. Questo aneddoto illumina la sua personalità , sempre giovane e aperta all’innovazione.
L’evoluzione del Sagrantino e l’eredità di Caprai
Oltre a celebrare il suo passato, il Premio alla carriera riconosce anche l’eredità che Marco Caprai sta costruendo. La cantina Arnaldo Caprai rimane un punto di riferimento per la viticoltura non solo in Umbria, ma in tutto il panorama vitivinicolo italiano. Il suo lavoro ha contribuito a far sì che l’Umbria fosse riconosciuta come una regione vinicola di eccellenza, capace di produrre vini di alta qualità riconosciuti a livello globale.
Il Sagrantino di Montefalco si presenta come un vino con una struttura imponente e un potenziale di invecchiamento notevole, apprezzato da sommelier e appassionati in tutto il mondo. La rinascita di questa varietà , sotto la guida di Caprai, ha suscitato un rinnovato interesse per i vini umbri, attuando un cambiamento significativo che continua a plasmare il futuro della viticoltura in questa regione.
La celebrazione della Falstaff Weinguide 2025 e il riconoscimento di Marco Caprai rappresentano celebrano l’impatto del suo lavoro e la sua dedizione al settore vitivinicolo, portando in luce la continua evoluzione di un’identità vinicola che ha radici profonde e un orizzonte luminoso.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Marco Mintillo