L’erbazzone, una torta salata tipica della tradizione culinaria reggiana, continua a essere al centro di un’importante disputa per il riconoscimento del marchio Igp in Emilia-Romagna. Recentemente, il Tar del Lazio ha emesso una sentenza favorevole ai produttori reggiani, respingendo il ricorso di un’azienda piemontese, Sfoglia Torino, che contestava il provvedimento del Ministero dell’Agricoltura. Questa decisione rappresenta un passo significativo per la valorizzazione di un prodotto tipico legato indissolubilmente al territorio reggiano.
Il ricorso di Sfoglia Torino e la difesa dell’erbazzone reggiano
La vicenda ha avuto inizio con il ricorso presentato dall’azienda piemontese, proprietaria del marchio Righi, che produce erbazzone. La contestazione riguardava la delimitazione territoriale della produzione Igp, sostenendo che dovesse essere estesa al di là della sola provincia di Reggio Emilia. Tuttavia, il disciplinare stabilito dal Ministero ha chiarito che l’area di produzione della vera erbazzone deve rimanere circoscritta esclusivamente alla provincia reggiana, evidenziando l’importanza di mantenere intatta l’identità culturale e gastronomica di questo piatto tradizionale.
La sentenza del Tar ha ribadito la validità del provvedimento ministeriale, conferendo una maggiore tutela ai produttori locali. La difesa del marchio Igp è estremamente significativa per i produttori di Reggio Emilia, che hanno da sempre mantenuto viva la tradizione culinaria legata all’erbazzone. Questi produttori hanno lavorato instancabilmente per ottenere questo riconoscimento, consapevoli dell’importanza di distinguere un prodotto locale di alta qualità da imitazioni e varianti che non rispettano le caratteristiche tradizionali.
Il ruolo dell’associazione produttori erbazzone reggiano
L’associazione produttori erbazzone reggiano ha giocato un ruolo chiave nella richiesta di riconoscimento presso il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. L’avvocato Giuseppe Pagliani, legale dell’associazione, ha espresso grande soddisfazione per la sentenza ricevuta dal Tar. La decisione è vista come una conferma della validità del lavoro svolto dai produttori locali e come un chiaro segnale di sostegno da parte delle istituzioni verso la salvaguardia delle tradizioni culinarie.
In seguito alla sentenza, l’associazione sta ora attendendo l’approvazione finale da parte della Commissione Europea, che valuterà il dossier presentato per il riconoscimento ufficiale dell’Igp. Questo passaggio è cruciale per garantire una protezione legislativa al prodotto e per promuovere l’erbazzone in un contesto più ampio, affermandolo come simbolo della gastronomia reggiana a livello internazionale.
Le prospettive future per l’erbazzone
Con la recente vittoria legale, i produttori reggiani si preparano a promuovere ulteriormente l’erbazzone, rafforzando la propria identità culturale e alimentare. Il riconoscimento Igp potrebbe favorire anche lo sviluppo di iniziative di marketing e promozione turistica, ponendo l’accento sulle tradizioni locali e sul patrimonio gastronomico di Reggio Emilia. Si stima che un marchio Igp possa contribuire a una maggiore visibilità e apprezzamento del prodotto, stimolando al contempo un flusso turistico interessato alla scoperta delle specialità culinarie del territorio.
Gli imprenditori locali sono ora impegnati a costruire una rete di collaborazione più solida, anche con le istituzioni e i ristoranti, per valorizzare questo prezioso prodotto delle loro terre. L’erbazzone non è solo una torta salata, ma porta con sé storie e tradizioni che meritano di essere raccontate e preservate. Senza dubbio, i prossimi mesi saranno cruciali per il futuro di questa prelibatezza tipica reggiana, mentre la comunità attende impazientemente il verdetto finale di Bruxelles.
Ultimo aggiornamento il 7 Gennaio 2025 da Sara Gatti