Riconoscimento per la Tenuta di Bibbiano: Due Nuovi Cloni di Sangiovese Grosso Omologati

Riconoscimento per la Tenuta di Bibbiano: Due Nuovi Cloni di Sangiovese Grosso Omologati

Il Ministero dell’Agricoltura ha omologato due nuovi cloni di Sangiovese Grosso, VdC2 e VdM1, segnando un importante passo per la viticoltura del Chianti Classico e la Tenuta di Bibbiano.
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Riconoscimento per la Tenuta di Bibbiano: Due Nuovi Cloni di Sangiovese Grosso Omologati - Gaeta.it

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha ufficialmente omologato due nuovi cloni di Sangiovese Grosso, marcando un momento significativo per la viticoltura del Chianti Classico. Questo risultato, annunciato con il Decreto del 7 febbraio 2025, sottolinea gli sforzi della Tenuta di Bibbiano, un nome storico nella valorizzazione del patrimonio enoico italiano. La registrazione dei cloni VdC2 e VdM1 è parte di un processo ben più ampio, volto a preservare e promuovere la qualità delle varietà di vite nel nostro paese.

La storia della Tenuta di Bibbiano

La Tenuta di Bibbiano si trova nel cuore del Chianti Classico e vanta una tradizione vinicola che risale a molti decenni fa. Fondata nel 1865, l’azienda è legata indissolubilmente alla figura di Giulio Gambelli, una personalità che ha lasciato un’impronta profonda nel panorama vitivinicolo italiano. Gambelli, noto come “maestro assaggiatore”, giunse a Bibbiano negli anni ’50 portando un biotipo di Sangiovese Grosso prelevato da Montalcino. Questo contributo ha segnato l’inizio di un percorso di ricerca e selezione che oggi raggiunge un traguardo significativo con l’omologazione dei nuovi cloni.

Negli anni, la Tenuta di Bibbiano ha lavorato instancabilmente per preservare e tramandare le tradizioni vitivinicole, affrontando al contempo le sfide del cambiamento climatico e le innovative pratiche di produzione. In questo contesto, l’approccio scientifico e l’impegno per la qualità sono stati i capisaldi dell’operato della famiglia Marrocchesi Marzi, oggi arrivata alla quinta generazione.

Dettagli sui cloni VdC2 e VdM1

I cloni VdC2 e VdM1, recentemente omologati, sono risultati da un processo di selezione meticoloso. Il clone VdC2 proviene dalla Vigna del Capannino, mentre il VdM1 è stato identificato nella località delle Vigne di Montornello. Entrambi i cloni portano caratteristiche genetiche distintive e rispondono a esigenze moderne, come l’efficienza idrica, particolarmente importante in un contesto globale in continua evoluzione e segnato da fenomeni di siccità.

Secondo il Professor Giovan Battista Mattii e il Dottor Paolo Storchi, firmatari della ricerca, i due cloni presentano un equilibrio preciso tra zuccheri e antociani, garantendo una qualità superiore del vino. Tale risultato non è solo un traguardo tecnico, ma anche un passo essenziale per la preservazione dell’identità viticola della zona del Chianti Classico, dove la tradizione si fonde con l’innovazione.

Prospettive per il futuro

La recente omologazione dei cloni rappresenta una pietra miliare per la Tenuta di Bibbiano, confermando il suo ruolo di avanguardia nella conservazione del patrimonio genetico del Sangiovese Grosso. L’azienda non solo onora il passato e il lavoro di figure emblematiche come Giulio Gambelli, ma si proietta verso il futuro, abbracciando nuove pratiche di coltivazione e ricerca.

Tommaso Marrocchesi Marzi ha espresso la sua soddisfazione per il risultato ottenuto, descrivendo questo traguardo come un successo culturale ed enologico. Con il centenario della nascita di Gambelli che si celebra quest’anno, la Tenuta di Bibbiano si trova in una posizione privilegiata per continuare a sviluppare e valorizzare le tradizioni vitivinicole della propria terra, contribuendo al mantenimento della qualità e dell’autenticità dei vini del Chianti.

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