In occasione del cinquantesimo anniversario della tragica strage alla Flobert di Sant’Anastasia, dove nel 1975 persero la vita 13 operai, è stato presentato al Teatro Metropolitan lo spettacolo “Vite infrante“. L’evento, ideato da Fioravante Rea e accompagnato dalle musiche di Carlo Faiello, ha visto la partecipazione di centinaia di studenti delle scuole, chiamati a riflettere su un tema drammaticamente attuale: la sicurezza sul lavoro.
La strage della Flobert: un evento che ha segnato la storia
La Flobert, un’azienda nota per la produzione di proiettili per armi giocattolo, ha vissuto uno dei suoi giorni più bui il 27 marzo 1975. Durante una violenta esplosione, tredici operai trovarono la morte e molti altri rimasero feriti. Questo incidente ha segnato profondamente non solo la storia industriale del territorio, ma anche la coscienza collettiva sulla sicurezza e i diritti dei lavoratori. La mancanza di misure di sicurezza adeguate e il trattamento delle vittime sono stati temi ricorrenti nel dibattito pubblico.
Oggi, a distanza di un mezzo secolo, il ricordo di quella tragedia serve non solo a onorare le vite spezzate, ma anche a stimolare una riflessione su come evitare simili drammi in futuro. La rassegna “Vite infrante” non è solo un convegno commemorativo; è un appello a non dimenticare le vittime di incidenti sul lavoro e a continuare a lottare per una maggiore protezione dei diritti dei lavoratori.
L’importanza della memoria e dell’impegno attivo
Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania e Napoli, ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria degli incidenti sul lavoro. “È fondamentale non limitarsi a commemorare i morti“, ha affermato Sgambati. “Quest’anno, il 1° maggio sarà dedicato a questo tema cruciale in tutta Italia“. La riflessione viene allargata a una dimensione collettiva: più consapevolezza porta a un’agenda di giustizia per le famiglie delle vittime.
Il sindacalista ha messo in evidenza come sia necessario non solo incrementare il numero degli ispettori del lavoro, ma anche riconoscere formalmente l’omicidio colposo sul lavoro come un reato. “In aggiunta“, ha continuato Sgambati, “abbiamo bisogno di una procura speciale dedicata a fornire giustizia alle famiglie che perdono i propri cari“. La richiesta di una maggiore accountability da parte delle istituzioni è centrale in questo dibattito.
La rappresentazione artistica come strumento di sensibilizzazione
Lo spettacolo “Vite infrante” si propone di affrontare temi di grande rilevanza sociale attraverso la narrazione artistica. Le performance, accompagnate da musiche evocative, mirano a sensibilizzare le giovani generazioni sulla questione della sicurezza sul lavoro. La decisione di includere studenti nella rappresentazione è un modo per coinvolgere direttamente le nuove generazioni e per far sì che comprendano l’importanza di un ambiente di lavoro sicuro.
In questo senso, l’arte diventa un veicolo potente per la diffusione del messaggio. Attraverso racconti di vita e di lotta, l’intento è quello di mantenere accesa la discussione sulla sicurezza sul lavoro, contribuendo a creare una cultura di rispetto e protezione per tutti i lavoratori. Il teatro, quindi, non rimane un semplice intrattenimento, ma si trasforma in un alleato nel cammino verso la giustizia e la consapevolezza.
La commemorazione della strage alla Flobert non è solo un momento per ricordare, ma un’opportunità per riflettere su come costruire un futuro migliore, dove il rispetto della vita e della dignità dei lavoratori siano sempre al primo posto.