Riduzione di pena per Ghirardi e sentenze su Leonardi nel crac del Parma Calcio

Riduzione di pena per Ghirardi e sentenze su Leonardi nel crac del Parma Calcio

La Corte di Bologna ha ridotto la pena per l’ex presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, mentre ha confermato quella di sei anni per l’ex AD Pietro Leonardi, coinvolti nel crac del club.
Riduzione di pena per Ghirardi Riduzione di pena per Ghirardi
Riduzione di pena per Ghirardi e sentenze su Leonardi nel crac del Parma Calcio - Gaeta.it

Il processo legato al crac del Parma Calcio avvenuto nel 2015 ha visto sviluppi significativi, con la Corte di appello di Bologna che ha reso note le sue decisioni. Questo episodio ha avuto ripercussioni non solo sul club, ma anche sui suoi dirigenti di alto profilo, con sentenze che hanno scosso il mondo del calcio e non solo. L’ex presidente Tommaso Ghirardi ha visto la sua pena ridotta, mentre l’ex amministratore delegato Pietro Leonardi è stato confermato nella sua condanna. La vicenda si lega a un’operazione intricata che ha coinvolto il merchandising e le finanze del club.

La riduzione della pena per Tommaso Ghirardi

La Corte ha deciso di ridurre la pena per Tommaso Ghirardi, passando da quattro anni a tre anni e dieci mesi. Questa modifica è avvenuta a seguito della prescrizione di uno degli addebiti, portando a una sentenza che ha fatto discutere. Ghirardi, noto nel panorama calcistico italiano, ha guidato il Parma attraverso anni di successi, ma il suo nome è ora associato a uno dei casi più controversi di mala gestione. Durante il periodo di amministrazione, il club ha affrontato difficoltà economiche che hanno culminato nella dichiarazione di fallimento. La difesa ha tentato di sottolineare i fattori esterni che hanno contribuito a queste problematiche, senza però scagionare l’ex presidente dalle responsabilità di gestione del club.

La conferma della condanna per Pietro Leonardi

In contrasto con la decisione riguardante Ghirardi, la Corte ha confermato la sentenza di sei anni di reclusione per Pietro Leonardi, che nell’epoca dell’amministrazione del club ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato. Le accuse nei suoi confronti riguardano la bancarotta fraudolenta, legata a operazioni di cessione del marchio e alla manipolazione dei bilanci attraverso plusvalenze fittizie nel calciomercato. La sentenza ha rivelato una gestione congiunta delle risorse e ha messo in luce il coinvolgimento di diversi membri dell’amministrazione, in un contesto in cui le pratiche finanziarie venivano messe in discussione.

Assoluzioni e riduzioni di pena per altri imputati

Oltre alle decisioni sui principali imputati, la Corte di Bologna ha assolto vari membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale del Parma Calcio. Questi professionisti sono stati inizialmente accusati di bancarotta fraudolenta per le loro presunte pratiche illecite legate alla gestione delle finanze del club. Allo stesso tempo, la pena per Marco Ferrari, presidente di ‘Nuovo inizio’, la cordata che ha tentato di risollevare il club dopo il fallimento, è stata ridotta da due anni e sei mesi a due anni e due mesi. Queste sentenze rappresentano un capitolo complesso nella gestione delle responsabilità all’interno del mondo sportivo, e portano a riflessioni sulla governance dei club calcistici.

La reazione degli avvocati

Nicola Menardo, avvocato di Silvia Serena, ex consigliere di amministrazione e responsabile legale del Parma, ha espresso il proprio disappunto, evidenziando il lungo processo che ha portato a una assoluzione che era attesa. Menardo ha sottolineato il rammarico per il danno reputazionale subito dai professionisti coinvolti, rimarcando la lunga attesa per un riconoscimento di innocenza in un contesto che ha provocato danni significativi. Queste sentenze pongono interrogativi sui meccanismi di giustizia nei casi di gestione sportiva e sull’impatto che le decisioni giudiziarie hanno sulla vita dei singoli professionisti e sull’immagine delle istituzioni sportive coinvolte.

Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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