I quindici operatori della Protezione civile trentina rientrano oggi nel loro territorio dopo aver apposto le loro competenze e risorse nell’emergenza idraulica che ha colpito l’Emilia Romagna. La loro partenza, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì, si è rivelata fondamentale in risposta all’allerta rossa diramata dalla Regione per il rischio di esondazioni, legato a forti piogge.
Le operazioni di soccorso a Faenza
Le squadre inviate erano composte da membri del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento e da volontari provenienti da Avio, Cavedine e Lavarone. Questi operatori si sono diretti verso Celle, nel comune di Faenza , dove hanno operato per monitorare il livello del fiume Lamone e intervenire tempestivamente in caso di criticità. L’importanza del loro intervento è stata cruciale nel tenere sotto controllo la situazione e garantire la sicurezza delle aree limitrofe a questo corso d’acqua.
Durante le operazioni, gli operatori della Protezione civile hanno instancabilmente sorvegliato i fiumi e affrontato le difficoltà logistiche dovute alle condizioni climatiche avverse. La prontezza nell’eseguire svariate manovre di emergenza ha messo in evidenza non solo le competenze tecniche ma anche il forte spirito di solidarietà tra le varie squadre, unite nel comune intento di proteggere le comunità locali dall’imminente rischio.
Riconoscimenti e apprezzamenti
Anche le autorità locali hanno voluto tributare i dovuti riconoscimenti agli operatori intervenuti. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, insieme al direttore generale Raffaele De Col e al dirigente generale del Dipartimento protezione civile Stefano Fait, hanno espresso il loro elogio. Hanno ringraziato gli operatori e tutte le strutture coinvolte per l’impegno dimostrato. In particolare, è stato sottolineato il forte senso di comunità della popolazione trentina, che si è dimostrato attivo e disponibile nei momenti di emergenza.
Le parole di apprezzamento ribadiscono come la Protezione civile trentina, ancora una volta, abbia agito con tempestività e spirito di squadra per fornire supporto ai territori duramente colpiti, contribuendo così a gestire al meglio la situazione di crisi che ha interessato l’Emilia Romagna.
Situazione del fiume Lamone e rientro delle squadre
Con il miglioramento delle condizioni meteorologiche e l’attenuarsi delle precipitazioni, i livelli idrometrici del Lamone hanno cominciato a calare. Questo progresso ha coinciso con la soluzione dell’emergenza, poiché, nonostante il superamento della terza soglia di allerta nella giornata di sabato, il rischio di esondazione è stato mitigato dal contenimento delle acque tramite gli argini. Questi fattori hanno portato a un disimpegno ordinato delle squadre di soccorso acquatico, che hanno potuto così rientrare senza ulteriori necessità di intervento.
La serata ha visto il rientro di tutte le squadre operative tra cui il rappresentante del dipartimento della Protezione civile trentina che ha seguito il coordinamento con le altre Regioni su richiesta dell’Emilia Romagna. Questo rientro rappresenta una conclusione positiva di una missione che ha messo alla prova le abilità e la dedizione degli operatori, dimostrando una volta di più l’efficacia della Protezione civile nell’affrontare emergenze e calamità.