Rifiuti illeciti: denunciati tre per abbandono di scarti tessili a Siena

Tre denunce per abbandono illecito di 520 quintali di rifiuti speciali da parte di una ditta tessile a Siena, con implicazioni legali per lavoro clandestino e costi elevati per la gestione dei rifiuti.
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Rifiuti illeciti: denunciati tre per abbandono di scarti tessili a Siena - Gaeta.it

La scoperta di un’operazione di abbandono illecito di rifiuti speciali ha portato a tre denunce nella provincia di Siena. La Guardia di Finanza, in collaborazione con Sei Toscana, ha rivelato come un attore del settore tessile abbia scaricato 520 quintali di rifiuti nei cassonetti della raccolta differenziata. Gli individui coinvolti sono il proprietario di una ditta tessile e due suoi dipendenti, la cui attività illecita è emersa a seguito di controlli mirati.

La scoperta dell’abbandono di rifiuti

L’operazione, avvenuta negli ultimi mesi, è stata avviata grazie a una pattuglia della Guardia di Finanza impegnata nel monitoraggio delle violazioni alle norme sul lavoro. Durante un normale controllo, gli agenti hanno notato un furgone guidato da due cittadini cinesi, provenienti dalla zona di Prato. La pattuglia ha deciso di seguire il veicolo, il quale si è diretto verso Acquacalda, una località nei pressi di Siena. Qui, il furgone si è fermato e i due uomini hanno iniziato a scaricare diversi sacchi di grandi dimensioni nei cassonetti della raccolta differenziata.

L’analisi preliminare del carico ha rivelato che, tra gli scarti, c’erano rifiuti tessili, risultato di lavorazioni effettuate nella ditta di provenienza. In aggiunta, si è scoperto che uno dei due autisti del furgone era clandestino, creando complessità a livello legale per l’intera operazione di raccolta dei rifiuti. Il veicolo è stato subito sequestrato dalle autorità, assieme al carico, mentre le denunce sono state inoltrate all’autorità giudiziaria competente.

Implicazioni legali e sanzioni

Il titolare della ditta, oltre a rispondere per trasporto e abbandono non autorizzato di rifiuti, è stato accusato anche di impiego di manodopera clandestina. Questo aspetto evidenzia non solo una violazione delle leggi ambientali, ma solleva interrogativi su pratiche lavorative sicure e legali nel settore. La Guardia di Finanza, sottolineando l’importanza di queste operazioni per la tutela ambientale, ha intensificato i controlli, cercando di combattere le pratiche di smaltimento illecito che danneggiano l’ecosistema.

Le autorità competenti stanno valutando le possibili e necessarie azioni legali nei confronti dei denunciati, con l’obiettivo di interrompere questa catena di abbandono illecito e garantire un ambiente più pulito per la comunità locale.

La questione dei rifiuti e i costi per Sei Toscana

Sei Toscana, il gestore del servizio di raccolta dei rifiuti nella zona, aveva già constatato un aumento significativo dei casi di abbandono di rifiuti in aree specifiche. Attraverso il monitoraggio effettuato tramite sistemi di videosorveglianza, è emersa la presenza ricorrente degli stessi soggetti che, negli ultimi mesi, avevano abbandonato altre 12 spedizioni di rifiuti, per oltre 52.000 chili di scarti.

Questo aumento vertiginoso ha comportato costi significativi per Sei Toscana, costringendo l’ente a un esborso di circa 15.000 euro per l’attivazione del termovalorizzatore di Poggibonsi, un costo aggiuntivo che pesa sul bilancio. L’intera situazione evidenzia la difficoltà di gestire le pratiche di smaltimento dei rifiuti e l’importanza di un intervento deciso da parte della legge per reprimere comportamenti inaccettabili che gravano sulle risorse comunali e ambientali.

L’operazione di ieri segna, quindi, un passo decisivo nella lotta contro l’abbandono illecito di rifiuti e il lavoro nero, due problemi che continuano a minacciare l’integrità del territorio senese. Le indagini saranno destinate a proseguire per scoprire eventuali altri casi simili e fermare queste attività dannose.

Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Elisabetta Cina

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