Riflessioni sull’emergenza sanitaria globale causata da Mpox: il cammino dell’epidemia dal 2017 a oggi

Riflessioni Sullemergenza San Riflessioni Sullemergenza San
Riflessioni sull'emergenza sanitaria globale causata da Mpox: il cammino dell'epidemia dal 2017 a oggi - Gaeta.it

markdown

Il portale della rivista scientifica 'Science' ha pubblicato un'importante analisi a cura di Jon Cohen e Abdullahi Tsanni, evidenziando la diffusione del virus Mpox, noto come vaiolo delle scimmie, e le sue implicazioni per la salute pubblica globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto la gravità della situazione, dichiarando Mpox un’emergenza sanitaria globale. Questo articolo esplorerà gli eventi significativi che hanno portato a questa situazione e le conseguenze evidenziate, specialmente in merito alla diffusione iniziale e alla risposta internazionale.

La diagnosi iniziale: un caso clinico in Nigeria

Nel maggio 2017, presso l’ospedale universitario di Port Harcourt, Nigeria, la dermatologa Bolaji Otike-Odibi ha ricevuto un paziente, un uomo di 35 anni, lamentante gravi lesioni cutanee e un’ulcera nelle parti intime. Sin da subito, i test per varicella, sifilide e altre patologie infettive risultavano negativi. Otike-Odibi ha raccolto informazioni dal paziente che ha rivelato un recente rapporto sessuale caratterizzato da un problema con la barriera protettiva. Durante il suo lungo ricovero, un secondo paziente con sintomi simili è stato analizzato, confermando l'emergenza di un problema di salute serio e sconosciuto.

Le connessioni tra questi pazienti iniziarono a indicare un’epidemia possibile, poiché il profilo presentava similitudini significative. Gli stessi sintomi e la presenza di HIV tra alcuni dei pazienti alimentarono la preoccupazione tra il personale medico. Durante i mesi successivi al primo caso, ulteriori diagnosi confermarono la presenza di lesioni analoghe in altri giovani uomini. Questo scenario ha spinto Otike-Odibi a documentare meticolosamente le storie cliniche e le anomalie, riscontrando analogie che avrebbero gettato luce su una patologia ancora poco conosciuta nel contesto nigeriano.

La circolazione silenziosa del virus Mpox

In un'analisi successiva, si è scoperto che il virus Mpox era presente in Nigeria per anni, circolando pressoché inosservato prima della crisi sanitaria globale. La rilevanza di questo ritardo nell'identificazione è cruciale per comprendere come sia stato possibile che un’emergenza si sviluppasse senza un adeguato monitoraggio precoce. Le tracce pizzicate nel tempo rivelarono come l'epidemia di Mpox sia esplosa a livello mondiale, interessando principalmente uomini che hanno rapporti sessuali con uomini .

A settembre 2017, si registrarono casi simili in un altro ospedale universitario a Yenagoa, evidenziando ulteriori manifestazioni della malattia. I test positivi al vaiolo delle scimmie sottolinearono, nonostante le sporadiche segnalazioni precedenti, come la malattia fosse riuscita a diffondersi prima di attirare l'attenzione delle autorità sanitarie locali e internazionali. La rapida propagazione del virus ha poi costretto l'Oms a ribattezzare la malattia come "Mpox" per ridurre lo stigma associato alla sua diffusione e per facilitare una risposta globale più coordinata ed efficace.

La diffusione del virus e la necessità di sorveglianza

Risultò evidente che il virus Mpox si era diffuso nel silenzio per un periodo di almeno due anni prima della sua emergenza globale. Il non riconoscimento tempestivo della diffusione del virus ha sollevato interrogativi fondamentali sulla sorveglianza e la risposta sanitaria. Domande chiave riguardano le ragioni per cui l’epidemia in Nigeria non ha attivato un campanello d'allarme internazionale e perché la trasmissione sessuale non fosse stata adeguatamente investigata.

Il contesto attuale, in cui si sta assistendo a un'epidemia di Mpox nella Repubblica Democratica del Congo, mette in evidenza l’urgenza di ottenere risposte concrete e, al tempo stesso, di apprendere dalle esperienze passate. La scoperta di nuovi focolai, come quello in una città mineraria della Repubblica Democratica del Congo, dimostra come la malattia continui a evolversi. È cruciale, quindi, che le autorità globali siano preparate a monitorare e rispondere a tali emergenze in modo efficiente, prima che si verifichino ulteriori espansioni della malattia in nuove regioni, come è già avvenuto in Paesi limitrofi.

Le origini storiche e le implicazioni della malattia Mpox

Le origini del virus Mpox risalgono a molti decenni fa, con la sua scoperta avvenuta nel 1958 in esemplari di scimmie. Tuttavia, gli ospiti naturali del virus sono principalmente roditori africani. L'interazione umana con questi animali ha storicamente portato all'insorgenza di epidemie sporadiche, la prima documentata nel 1970 con un caso umano nella Repubblica Democratica del Congo.

Tradizionalmente, il virus non era considerato un problema di salute pubblica rilevante, dato il suo tasso limitato di trasmissione. Il declino del vaiolo, dichiarato eradicato nel 1980, avvenne nel contesto di un programma globale di vaccinazione. Le domande sull'efficacia del vaccino contro il vaiolo nella mitigazione di Mpox sono diventate centrali nel dibattito contemporaneo sulla malattia, specialmente dopo che una nuova variante, clade 1b, è emersa e si è diffusa a un nuovo territorio.

A causa di una serie di fattori, tra cui l'assenza della vaccinazione di massa e le inadeguate pratiche di sorveglianza, la regione ha assistito a un aumento esponenziale dei casi. L'epidemiologa Anne Rimoin ha sottolineato come la sottovalutazione della malattia da parte del sistema sanitario globale abbia contribuito alla sua espansione clandestina fino all’emergenza attuale.

Il cambiamento del quadro e le lezioni da apprendere

Il contesto attuale è dunque molto complesso: il primo caso sospetto di Mpox è emerso nel 2017, ma solo dopo diversi anni il virus ha attirato l'attenzione necessaria, culminando con il riconoscimento dell'emergenza da parte dell’Oms. Durante questo lasso di tempo, il numero di casi confermati ha aumentato esponenzialmente, evidenziando una necessità di monitoraggio e interventi tempestivi.

La reazione alla crisi non è stata all’altezza della situazione: molte segnalazioni precedenti sono state ignorate, e le indicazioni per approfondire eventuali modalità di trasmissione, come quella sessuale, non hanno ricevuto l'attenzione dovuta. Il direttore generale dell'Africa CDC, Jean Kaseya, ha recentemente ribadito l'importanza di un'assistenza adeguata durante le emergenze, sottolineando come, se non affrontato in modo proattivo, il virus Mpox possa continuare a sorprendere il mondo con nuove ondate infettive.

A tutti questi sviluppi si affianca la sfida della comunicazione alla comunità riguardo alla salute e alla prevenzione, fondamentale per evitare stigmatizzazioni e garantire una risposta coordinata contro Mpox a livello globale.

Google News Subscription Box
Seguici su Google News
Resta aggiornato con le ultime notizie 📰
Seguici ora!
Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *