Riforma della Chiesa: il vicario generale di Bolzano e Bressanone affronta il tema degli abusi

Riforma della Chiesa: il vicario generale di Bolzano e Bressanone affronta il tema degli abusi

Eugen Runggaldier, vicario generale della Diocesi di Bolzano e Bressanone, evidenzia la necessità di riforme strutturali nella Chiesa per affrontare i casi di abuso e ripristinare la fiducia nella comunità.
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Riforma della Chiesa: il vicario generale di Bolzano e Bressanone affronta il tema degli abusi - Gaeta.it

Il vicario generale della Diocesi di Bolzano e Bressanone, Eugen Runggaldier, ha affrontato in una recente conferenza stampa la gravità dei casi di abuso all’interno della Chiesa, analizzando le radici sistemiche del problema. Le dichiarazioni di Runggaldier pongono l’accento su questioni fondamentali che non possono essere ignorate, rivelando la necessità di una ristrutturazione profonda delle pratiche e delle politiche ecclesiali.

Le radici dei problemi: oltre gli episodi isolati

Runggaldier ha chiarito che i casi di abuso non dovrebbero essere intesi come eventi sporadici, ma piuttosto come manifestazioni di deficit più ampi che caratterizzano la struttura ecclesiastica. Tra queste problematiche emergono la sessualità immatura, l’isolamento dei sacerdoti, le rigide gerarchie clericali e una carenza di trasparenza che hanno contribuito al consolidamento di un ambiente poco sicuro. Secondo il vicario generale, la mancanza di una vera cultura dell’errore all’interno della Chiesa ha reso difficile affrontare le situazioni problematiche con la necessaria apertura e sincerità.

Questo quadro complesso richiede un intervento mirato e la realizzazione di misure specifiche per sgomberare il campo dalle cause strutturali di tali abusi. Le parole di Runggaldier pongono l’accento sull’urgenza di affrontare queste questioni con serietà e attenzione, al fine di prevenire futuri incidenti e restituire fiducia alla comunità.

Creazione di strutture per ascolto e prevenzione

Uno dei punti centrali del discorso di Runggaldier è l’importanza di creare strutture efficaci per l’ascolto, l’intervento e la prevenzione. A tal proposito, è stato annunciato il potenziamento del Centro di ascolto, che riceverà un quadro normativo ampliato per garantire un’operatività più efficace e autonoma. Questo centro giocherà un ruolo cruciale nel fornire supporto e accoglienza a chiunque desideri segnalare comportamenti inappropriati o richiedere aiuto.

Runggaldier ha anche accennato ad una ristrutturazione del Centro di intervento, attualmente diretto dal vicario generale. L’idea è di trasformarlo in un organismo con una base decisionale più indipendente, capace di formulare proposte concrete per affrontare le problematiche emerse. Questa evoluzione dovrebbe favorire un clima di maggiore fiducia e trasparenza, fornendo alla comunità strumenti adeguati per contrastare le situazioni di abuso.

Un approccio differenziato per la prevenzione

Il vicario generale ha sottolineato la necessità di separare nettamente i diversi ambiti di intervento, stabilendo un Centro di prevenzione autonomo dal Centro di ascolto. Questa nuova entità avrà il compito di operare senza interferenze nei casi concreti, permettendo una gestione più snella e orientata alla prevenzione. Un approccio differenziato offre la possibilità di affrontare le problematiche con una visione ampia e integrata, garantendo attenzione e professionalità.

Con queste proposte, Eugen Runggaldier segna un passo significativo verso la riforma della Chiesa, mirata non solo a rispondere a situazioni di crisi, ma anche a costruire un ambiente più sicuro e protetto per tutti i membri della comunità. Questi sforzi, seppur complessi, sono essenziali per recuperare la fiducia di una società sempre più critica e attenta alle questioni di giustizia e diritti.

Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

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