La legge 36|24, conosciuta come legge Carloni, rappresenta un’importante opportunità per la giovane imprenditoria agricola in Italia. Tuttavia, a più di sei mesi dalla sua approvazione, i decreti attuativi necessari per la sua piena operatività ancora non sono stati emanati, creando disagi tra i giovani imprenditori del settore. Enrico Calentini, presidente dell’AGIA-CIA, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione attuale.
La legge Carloni: un passo verso la modernizzazione
La legge 36|24, approvata nel 2024, è il risultato di un lungo processo di condivisione e lavoro da parte di vari attori del settore agricolo. Essa mira a sostenere e promuovere l’imprenditoria giovanile agricola, attraverso misure specifiche come l’accesso a finanziamenti per investimenti, formazione e sgravi fiscali. La riforma si configura come una risposta alle necessità dei giovani, sempre più coinvolti in un settore vitale per l’economia italiana, ma che richiede sostegno per migliorare la propria competitività.
La legge è stata attesa a lungo da agricoltori, associazioni di categoria e stakeholders, tutti concordi sull’urgenza di modifiche normative che permettessero una modernizzazione dell’intero comparto agricolo. Con l’introduzione di questa riforma, si sperava di innescare un cambiamento significativo nelle dinamiche imprenditoriali, facilitando l’ingresso dei giovani professionisti in un contesto spesso percepito come ostile e poco favorevole alle nuove iniziative.
Il ritardo nella pubblicazione dei decreti attuativi
Nonostante l’entusiasmo iniziale, il presidente Calentini ha affermato che al termine del 2024 la legge non ha ancora cominciato a produrre gli effetti sperati a causa dell’assenza dei decreti attuativi. Questi ultimi costituiscono il passo fondamentale affinché la normativa possa entrare in vigore e cominciare a trasferire risorse nelle mani degli imprenditori agricoli. Questo ritardo ha creato un clima di incertezza tra i giovani agricoltori, i quali da mesi attendono di poter usufruire delle agevolazioni e dei fondi previsti.
Calentini ha sottolineato l’importanza di una rapida attuazione della legge, evidenziando il rischio di un brusco rallentamento degli investimenti e dell’innovazione nel settore. La formazione, i primi insediamenti delle nuove aziende e gli investimenti in tecnologie sono tutti aspetti che potrebbero essere immediatamente supportati dalla legge, ma che, al momento, rimangono in stallo.
Le prospettive future per l’imprenditoria agricola
Il settore dell’agricoltura ha bisogno di giovani imprenditori pronti a investire e a innovare, ma affinché ciò avvenga è necessario un intervento tempestivo da parte del Ministero per dare attuazione alle disposizioni della legge. La riforma potrebbe rappresentare un ponte verso il futuro per molti giovani, ma la sua concreta applicabilità resta un passo cruciale.
L’interesse per l’imprenditoria agricola è in continua crescita, e con l’emergere di nuove dinamiche di mercato e diverse esigenze di consumo, i giovani hanno l’opportunità di rinvigorire il settore. Tuttavia, per poter competere efficacemente, è fondamentale che possano contare su supporti economici e normativi chiari e tempestivi. La comunità imprenditoriale attende ora segnali concreti da parte delle istituzioni affinché il 2025 possa segnare l’inizio di un nuovo capitolo per l’agricoltura italiana.
Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2024 da Laura Rossi