Una nuova svolta nella vicenda giudiziaria che coinvolge ben 26 individui legati al fallimento della partecipata Latina Ambiente, dichiarata insolvente nel 2016. La Procura sta rivalutando le accuse di bancarotta e recentemente ha apportato modifiche significative ai capi d’imputazione, concentrandosi sull’importo in questione.
Rivalutazione delle responsabilità penali
Il sostituto procuratore Marco Giancristofaro ha presentato al giudice per le indagini preliminari la relazione redatta dalla curatela del fallimento, dove si attesta che una parte considerevole delle somme considerate come debiti nel contesto della bancarotta in realtà rappresentavano crediti vantati dalla società nei confronti del principale cliente, il Comune di Latina.
Transazione milionaria per risollevare Latina Ambiente
Il Comune di Latina ha riconosciuto il credito della partecipata, avviando una transazione di oltre dieci milioni di euro. Tale mossa potrebbe portare alla riabilitazione finanziaria di Latina Ambiente, ridimensionando le accuse e aprendo nuove prospettive nel procedimento penale.
Cambiamenti nell’andamento del processo
Nonostante le modifiche favorevoli agli indagati, la sostanza del procedimento giudiziario si trasforma in modo tangibile. Il coinvolgimento degli ex amministratori e controllori di Latina Ambiente, società attiva nel settore dei rifiuti fin dal 1995, resta al centro dell’attenzione politica e sociale.
Nuove dinamiche all’orizzonte
La decisione del Commissario straordinario Carmine Valente di costituirsi parte civile nell’ambito del processo ha suscitato dibattiti, ora alimentati dalla recente rinuncia della sindaca Matilde Celentano a tale azione legale. Tuttavia, la situazione rimane incerta, con diversi attori in gioco e molte questioni ancora irrisolte.
Implicazioni per il futuro della societÃ
La transazione relativa ai crediti riconosciuti alla curatela del fallimento sta influenzando il corso del procedimento penale e gettando nuova luce sulla storia di Latina Ambiente. Resta inoltre da valutare il ruolo del socio privato, che potrebbe richiedere risarcimenti in caso il reato di bancarotta non venisse confermato nel contesto del fallimento. La Procura, al momento, mantiene la posizione di parte offesa nel processo in corso.