Rigivan Ganeshamoorthy, l’atleta romano di origini srilankesi, ha portato a casa il primo oro per l’Italia nell’atletica alle Paralimpiadi di Parigi 2024. La sua vittoria nel lancio del disco F52 non solo gli ha permesso di conquistare il gradino più alto del podio, ma ha anche stabilito un nuovo record del mondo, superando il precedente primato di oltre tre metri. Dopo la gara, il giovane campione ha rilasciato un’intervista a Rai Sport, dimostrando un mix di ironia, risate e sincera umanità, riuscendo così a coinvolgere il pubblico.
La storica vittoria e il nuovo record
Dettagli della performance di Ganeshamoorthy
Nella finale del lancio del disco F52, Rigivan Ganeshamoorthy ha ottenuto la straordinaria misura di 27,06 metri, un successo che rappresenta un traguardo personale e un vanto per l’intera nazione. Questo risultato ha messo in risalto non solo le capacità atletiche del giovane romano, ma anche la dedizione e il lavoro svolto per raggiungere questo obiettivo ambizioso. La sua prestazione ha superato il precedente record del mondo, dimostrando così che il miglioramento costante è alla portata di chi si allena con passione e determinazione.
Ganeshamoorthy ha rivelato di essere riuscito a infrangere il record del mondo per ben tre volte durante la competizione, un fatto che ha lasciato il pubblico sportivo senza parole. Molti si sono ritrovati a fare il tifo per lui, appassionati e semplici cittadini, uniti da un senso di orgoglio nazionale.
Intervista emozionante
Nel suo colloquio post-gara con la giornalista Elisabetta Caporale, Ganeshamoorthy si è mostrato sincero e autentico. La sua frase, “Che devo di’? Dedico la vittoria a mia madre, a Roma, ar decimo municipio”, è stata accolta con entusiasmo. Tra risate e spontaneità, ha anche voluto omaggiare il suo vicino che lo ha supportato durante il percorso, affermando che quel gesto valeva più di una medaglia d’oro. Questo ha fatto emergere un lato umano che va oltre i risultati sportivi, facendo di lui non solo un campione, ma anche un simbolo di speranza e determinazione.
Rigivan Ganeshamoorthy: una storia di resilienza
Origini e sfide personali
Rigivan Ganeshamoorthy è nato l’8 giugno del 1999 a Roma. Proveniente da una famiglia originaria dello Sri Lanka, ha affrontato la vita con grinta e coraggio. La sua storia è segnata dalla sindrome di Guillain-Barré, una condizione che ha subìto un aggravamento nel 2019 a causa di una lesione cervicale, derivante da un incidente. Durante il lungo e difficile processo di recupero, Ganeshamoorthy ha trovato la forza di avvicinarsi allo sport, grazie all’assistenza fornita all’Ospedale Santa Lucia.
La scoperta della passione per l’atletica
Il suo primo approccio agli sport paralimpici è avvenuto attraverso il basket in carrozzina, ma la difficoltà di mantenere un ritmo che non sentiva nelle sue corde lo ha portato a cercare alternative. Non avendo trovato soddisfazione in quella disciplina, un incontro casuale con un rappresentante della FISPES gli ha aperto le porte dell’atletica. Semplicemente scambiando due chiacchiere, Ganeshamoorthy ha deciso di tentare la sua fortuna nei lanci, specializzandosi nel getto del peso, nel lancio del disco e nel giavellotto.
Un palmarès in continua crescita
La carriera paralimpica di Rigivan è costellata di successi. Nel 2020, a Jesolo, ha vinto la medaglia d’argento nel getto del peso F55 ai campionati italiani paralimpici, un riconoscimento che ha segnato il suo esordio a livello nazionale. Negli anni successivi, Ganeshamoorthy ha continuato a brillare: nel 2023 e nel 2024 ha conquistato lo status di campione italiano nel getto del peso e nel lancio del disco, stabilendo record europei paralimpici in entrambe le discipline. Infine, la sua impresa raggiunge un nuovo apice con un record mondiale nel lancio del giavellotto, con una misura di 20,99 metri.
Rigivan Ganeshamoorthy emerge così non solo come atleta di successo, ma come esempio di determinazione e spirito di resilienza, mostrando che nulla è impossibile quando si crede nelle proprie capacità e si trova il giusto supporto.