Rigivan Ganeshamoorty, giovane atleta con un passato di gravi difficoltà personali, ha conquistato la medaglia d’oro nel lancio del disco alle ultime Paralimpiadi. La sua vincente performance non solo ha messo in luce il suo incredibile talento, ma ha anche sollevato un importante dibattito sull’accessibilità della città di Roma per le persone disabili. In un’intervista pubblicata su Il Fatto Quotidiano, Ganeshamoorty ha condiviso le sue esperienze e le difficoltà che le persone con disabilità affrontano quotidianamente nella capitale.
Le barriere architettoniche a Roma
L’inaccessibilità dei mezzi pubblici
Roma, purtroppo, non si distingue per la sua accoglienza nei confronti di chi ha delle disabilità fisiche. Le barriere architettoniche sono una realtà quotidiana, che ostacola la libertà di movimento di molti cittadini. Rigivan Ganeshamoorty ha messo in evidenza la mancanza di ascensori e scivoli nelle stazioni della metropolitana, citando in particolare la stazione di San Paolo Ostiense, dove ha frequentato a lungo. “Alla giunta Raggi era stata data una certa attenzione a questi problemi, ma non basta”, ha dichiarato Ganeshamoorty, sottolineando l’urgenza di interventi strutturali.
Sensibilità degli progettisti
La mancanza di accessibilità non è solo una questione di infrastrutture, ma anche di sensibilità. Ganeshamoorty ha osservato che chi si occupa della progettazione degli spazi pubblici non sempre mostra consapevolezza rispetto alle esigenze delle persone disabili. Invita a riflettere sull’importanza di avere progettisti che possano empatizzare con i problemi delle persone con disabilità, ponendo come esempio l’ipotesi che anche loro potessero vivere direttamente queste esperienze. In tal modo, potrebbero realizzare spazi più inclusivi e adatti a tutti.
Il potere di un cambiamento
L’atleta ritiene che ogni iniziativa volta a migliorare l’accessibilità potrebbe fare la differenza non solo per le persone disabili, ma anche per coloro che accompagnano e assistono. Spesso sono genitori, amici o cari a dover affrontare le difficoltà di accessibilità in contesti urbani come Roma. La desolazione architettonica aggrava la situazione, rendendo necessaria una trasformazione dal punto di vista normativo e progettuale. Ganeshamoorty spera che queste problematiche possano diventare oggetto di un dibattito più ampio, in modo da affrontarle con decisione e determinazione.
L’atleta e il suo percorso
Dalla sindrome di Guillain-Barré all’oro paralimpico
Rigivan Ganeshamoorty non è solo un atleta di successo, ma anche un simbolo di resilienza e determinazione. Colpito dalla sindrome di Guillain-Barré, che provoca una progressiva paralisi, ha affrontato sfide incredibili. Dopo un incidente nel 2019, che ha portato a una grave lesione cervicale, ha utilizzato la sua esperienza e la sua lotta personale per motivarsi e superare i limiti fisici.
L’impresa storica ai campionati
Ganeshamoorty ha stabilito tre record del mondo nella stessa gara, lanciando il disco a distanze straordinarie: 25,48 metri, 25,80 metri e infine 27,06 metri. Nonostante le difficoltà affrontate, il suo spirito combattivo è rimasto intatto. Alla domanda su chi dedicasse la vittoria, ha risposto con sincerità: “Dedico questa vittoria a mia madre e a Roma, questo è per i disabili a casa”. Le sue parole hanno colpito profondamente il pubblico, sottolineando la necessità di un cambiamento positivo per tutti.
La lotta contro il razzismo
Esperienze di discriminazione
Oltre ai problemi di accessibilità, Ganeshamoorty ha anche parlato delle ingiustizie e degli insulti razzisti che ha subito a causa del colore della sua pelle. La sua origine, legata allo Sri Lanka, non dovrebbe influenzare la percezione e la dignità delle persone. “La mia medaglia appartiene a tutti gli italiani, anche a quelli che mi insultano”, ha affermato, richiamando l’attenzione sull’importanza dell’inclusione e della diversità nella società.
Un messaggio di unità
Il messaggio di Ganeshamoorty è chiaro: non è solo una questione di sport o di successi personali, ma di costruire un futuro migliore e più inclusivo. Attraverso la sua esperienza, desidera sensibilizzare le persone riguardo le problematiche di accessibilità e le ingiustizie razziali, incoraggiando un dialogo costruttivo nel quale l’umanità venga prima di tutto. La sua leggenda può suscitare una riflessione profonda sulla necessità di un cambiamento culturale che abbracci la diversità e l’inclusione.
Rigivan Ganeshamoorty continua a essere una voce importante nel dibattito sui diritti delle persone disabili, utilizzando la sua popolarità per promuovere consapevolezza e cambiamento.