Rilancio dei territori colpiti dal sisma del 2016: il lavoro dei commissari e delle istituzioni

Giulio Castelli, commissario per il Sisma Centro Italia 2016, illustra i progressi nella ricostruzione delle regioni colpite, evidenziando oltre 20mila cantieri e investimenti significativi per il rilancio economico.
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Rilancio dei territori colpiti dal sisma del 2016: il lavoro dei commissari e delle istituzioni - Gaeta.it

Giulio Castelli, commissario straordinario per il Sisma Centro Italia 2016, ha recentemente delineato i progressi compiuti dall’inizio del suo mandato, in occasione della sua partecipazione al 68° Congresso Nazionale degli Ingegneri d’Italia, che si sta svolgendo a Siena. I temi affrontati riguardano la ricostruzione e il rilancio dei territori delle regioni Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio, gravemente colpiti dal tragico sisma del 2016. In questo contesto, Castelli ha enfatizzato l’importanza del lavoro di squadra e dei collaboratori regionali nel promuovere iniziative di recupero e innovazione.

I risultati della ricostruzione: cantieri e interventi

Negli ultimi 18 mesi, sono stati compiuti significativi progressi in relazione ai lavori di ricostruzione. Castelli ha sottolineato la presenza di circa 20mila cantieri autorizzati, con 11mila di questi già completati. Un ulteriore passo avanti è dato dalla volontà di riportare i cittadini nelle loro abitazioni. Ad oggi, sono state presentate circa 31mila richieste di contributo per un valore complessivo di quasi 14 miliardi di euro destinati alla ricostruzione privata. Per quanto riguarda gli interventi pubblici, il governo ha messo a disposizione 4 miliardi e 200 milioni di euro, sostenendo oltre 3.500 progetti.

Il lavoro di ricostruzione riguarda quindi non solo i numeri, ma la creazione di città e paesi più sicuri, sostenibili e connessi. Il commissario ha rimarcato che sono stati attivati il 95% delle opere programmate. Questo andamento positivo dimostra una notevole capacità di azione da parte delle istituzioni e rappresenta un buon segnale per il futuro delle aree colpite.

NextAppennino: investimenti significativi per il rilancio economico

Un aspetto rilevante in questo processo di recupero è rappresentato dal programma di rilancio economico e sociale denominato NextAppennino, il quale ha visto l’assegnazione di 1 miliardo e 80 milioni di euro per oltre 870 interventi. Il piano prevede anche 700 milioni di euro per favorire nuovamente la vitalità economica delle aree colpite, consentendo l’accesso ai fondi a numerosi progetti imprenditoriali.

In aggiunta, quasi 500 milioni di euro sono stati garantiti a supporto delle imprese locali tramite concessioni per 1.400 iniziative. Parte degli investimenti si indirizzerà verso l’edilizia scolastica, con 1 miliardo e mezzo di euro destinato a oltre 450 interventi specifici. Altri 62 milioni di euro sono stati riservati alla ricerca universitaria. Non da ultimo, sono stati stanziati 71 milioni di euro per contribuire a creare 22 comunità energetiche rinnovabili e 300 milioni di euro sono destinati al miglioramento delle infrastrutture stradali.

L’importanza della prevenzione e il ruolo degli ingegneri

Giulio Castelli ha evidenziato che il coinvolgimento degli ingegneri è fondamentale nella strategia di prevenzione dei rischi sismici. La professionalità è considerata una chiave nella lotta contro il rischio sismico e deve essere accompagnata da un processo di formazione e sensibilizzazione culturale. Gli ingegneri, in quanto professionisti esperti, possono trasmettere e applicare metodiche innovative che siano utili non solo per la ricostruzione, ma anche per prevenire futuri danni.

La devastazione causata dal sisma del 2016 ha colpito gravemente 70.000 edifici, oltre 1.200 edifici di culto e 5.000 beni culturali. Tuttavia, questa situazione ha aperto la strada a nuove opportunità per l’ingegneria sismica in Italia, permettendo l’introduzione di metodologie sperimentali. In questo modo, la ricostruzione non rappresenta solo un ritorno alla normalità ma può divenire un modello di innovazione e progresso per le generazioni future.

Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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