Il turismo rappresenta un pilastro fondamentale per la ripresa economica e sociale delle regioni del Centro Italia, in particolare quelle duramente colpite dal sisma del 2016-2017. Recentemente, Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione, ha presentato alla Fiera Internazionale del Turismo di Milano le strategie per potenziare il settore turistico dell’Appennino centrale, svelando un piano incentrato sul turismo lento e sulla destagionalizzazione delle attività di montagna. Queste iniziative mirano a creare un ambiente favorevole per la crescita del turismo sostenibile, che non solo promuove il territorio ma contribuisce anche a una rinascita sociale.
Iniziative per il rilancio turistico
Il Commissario Castelli ha illustrato gli orientamenti principali delle azioni intraprese, sottolineando l’importanza di valorizzare cammini storici, religiosi e naturalistici. Questo approccio si fonda su un piano strategico che punta a diversificare l’offerta turistica, favorendo un turismo montano che possa attirare visitatori in tutte le stagioni dell’anno. Castelli ha affermato che “i progetti non rimangono solo sulla carta, ma sono già in fase di attuazione”, evidenziando una volontà concreta di sviluppo.
A supporto di queste iniziative, un’Ordinanza approvata dalla Cabina di coordinamento per il sisma ha stanziato 47 milioni di euro, destinati a rendere i percorsi accessibili e sicuri. Tra gli obiettivi primari, c’è il miglioramento dei servizi di accoglienza e la promozione della mobilità dolce, con un’attenzione specifica alle esigenze di chi ha mobilità ridotta. Questo permette a tutti di godere dell’esperienza dei cammini e dei pellegrinaggi, rappresentando un passo significativo per l’inclusione nel settore del turismo.
Sviluppo del turismo montano e intermodalità
Un’altra componente cruciale del piano riguarda la riduzione della dipendenza dalle attività legate alla neve. Il progetto prevede la riqualificazione delle infrastrutture esistenti e l’introduzione di nuove aree di accoglienza. Castelli ha precisato che “gli impianti di risalita devono essere visti come parte di un comprensorio turistico più ampio, fruibile in ogni stagione.” L’ottica di lungo raggio è quella di creare un’offerta turistica continua, in grado di attrarre visitatori durante tutto l’anno.
Diverse località, tra cui Ussita, Leonessa, L’Aquila e San Giacomo, stanno adottando questo modello integrato, mirato a potenziare i servizi offerti e creare nuovi percorsi escursionistici e ciclabili. Tra le proposte più interessanti è emerso il percorso Kneipp a Pieve Torina, che fonde la cura del corpo con immersioni nella natura, promuovendo un turismo esperienziale che coniuga benessere e ambiente.
Sostegno all’imprenditoria locale e attrattività turistica
Il rilancio del settore non si concentra solamente sui servizi turistici, ma include anche un forte sostegno all’imprenditoria locale. Attraverso il programma NextAppennino, vengono finanziati progetti destinati alla crescita delle imprese culturali, turistiche e sportive. Questo programma offre contributi a fondo perduto pensati per chi desidera valorizzare il patrimonio storico, culturale e ambientale delle zone colpite dal sisma.
Un esempio significativo di questo sforzo è la Destination management organization nel Parco dei Sibillini, una collaborazione che include nove comuni marchigiani, tra cui Arquata del Tronto, Montefortino e Ussita. Il progetto ha come obiettivo quello di aumentare l’attrattività del territorio, favorendo l’accessibilità delle strutture ricettive e sviluppando un’offerta turistica che si fonda su natura, gastronomia, storia e cultura.
Crescita e prospettive future
I dati recenti parlano chiaro sulla validità di queste scelte. Nonostante un calo complessivo del turismo interno in Italia, le Marche hanno registrato un incremento del 2,94% nelle presenze turistiche nel 2024, con un significativo aumento del 14,31% degli arrivi stranieri, provenienti in prevalenza da Germania, Olanda, Francia e Regno Unito. Questi risultati positivi sono interpretati come segnali incoraggianti, in grado di motivare le istituzioni a continuare su questa strada di sviluppo e innovazione turistica, con l’aspettativa di un futuro florido per l’Appennino centrale.