Il progetto di realizzazione della filovia tra Pescara e Montesilvano continua a far discutere e amplifica le preoccupazioni su una serie di tematiche collegate alla mobilità e alla sicurezza del territorio. L’interesse di vari gruppi politici e cittadini sembra concentrarsi non solo sulla funzionalità del servizio, ma anche sull’impatto ambientale e sull’inclusione sociale, temi che sono stati oggetto di dibattito nelle recenti commissioni locali. Massimiliano Di Pillo, capogruppo del movimento “Pettinari Sindaco”, ha espresso i suoi dubbi e critiche recentemente, sottolineando la confusione e le problematiche che il progetto sta generando.
Il monopolio della filovia nelle commissioni
Nei recenti incontri delle commissioni TPL e “Sicurezza e Mobilità“, il tema della filovia ha dominato le discussioni. Le riunioni sono state infatti monopolizzate dalle riflessioni sui vari aspetti tecnici e amministrativi che riguardano il progetto. Di Pillo ha messo in evidenza come la “3a perizia di variante tecnica e suppletiva” contenga ben nove prescrizioni necessarie a garantire la funzionalità del servizio e a migliorare la sicurezza del tratto di strada coinvolto, in particolare lungo Via Castellammare Adriatica, conosciuta anche come “Strada Parco”. È evidente che le preoccupazioni si concentrano sulla necessità di rendere operativa la nuova infrastruttura, ma il processo sembra andare avanti con molta difficoltà.
Le perizie e il dibattito tecnico sono stati supportati anche da un intervento del Dott. Ivano Angiolelli, presidente dell’associazione “Strada Parco Bene Comune“, il quale ha evidenziato le criticità legate alla possibilità di instradare sette nuovi bus elettrici dal primo marzo. Qualora non vengano risolti i problemi di collaudo, che sono di competenza dell’agenzia ministeriale ASFISA, il rischio è che si possano generare ulteriori complicazioni per la mobilità nella zona.
L’acquisto dei bus elettrici e la gestione del collaudo
Il capitolo dell’acquisto dei sette bus elettrici, per un costo totale di 600.000 euro, suscita ulteriori polemiche. Finanziati tramite fondi europei, i bus sono stati trasferiti a TUA, la società di trasporto che deve gestire le 87 nuove corse programmate sulla “Strada Parco”. Tuttavia, i rappresentanti della TUA sostengono che le procedure di collaudo dovrebbero essere condotte da dirigenti sia del Comune di Pescara che di Montesilvano. Il fatto che questa area stradale sia riservata esclusivamente al sistema filoviario rende ancora più evidenti le complessità nella gestione di un progetto che si sperava portasse vantaggi evidenti.
Sul tavolo rimane quindi la questione se questi nuovi mezzi potranno essere utilizzati come previsto, soprattutto considerando le normative vigenti e i vincoli strutturali imposti dalla filovia. Sarà interessante osservare quali decisioni verranno prese, e in che modo si intenderà coinvolgere i cittadini in un percorso che si dimostra più complicato del previsto.
Barriere architettoniche e inattuati piani di abbattimento
Non meno rilevante è la questione delle barriere architettoniche nella zona. Qui ci si trova di fronte a un paradosso: Pescara ha recentemente adottato un piano per l’abbattimento di tali ostacoli, ma i progressi ottenuti fino ad ora sono del tutto insufficienti. Nel contesto di un progetto come quello della filovia, l’assenza di soluzioni adeguate per le persone con difficoltà motorie alza ulteriormente l’asticella delle critiche verso l’amministrazione locale.
Le infrastrutture di trasporto pubblico devono essere realmente accessibili a tutti, e questa esigenza dovrebbe essere una priorità. La necessità di un reale impegno affinché le barriere vengano abbattute è diventata un tema cruciale per la comunità, a fronte dell’esistenza di mezzi pubblici non adeguati alle esigenze di chi ha difficoltà di mobilità. La situazione attuale rischia di trasformarsi in un punto dolente per l’amministrazione, contribuendo a una percezione di inefficienza e inadeguatezza.
Aspetti futuri: le aspettative nei confronti di ASFISA
Infine, un interrogativo ricorrente è rappresentato dall’operato di ASFISA, e in particolare dalla tempistica con cui questa agenzia produrrà la propria relazione finale. Le nove prescrizioni, di cui solo due sono state implementate fino ad ora, pongono interrogativi sull’effettivo utilizzo dei milioni di euro già investiti nel progetto. Le attese sono elevate, e la comunità è curiosa di sapere se gli sforzi fatti possano portare a risultati concreti, o se si ritroveranno in un lungo elenco di progetti incompleti.
La questione della filovia rappresenta quindi un nodo cruciale per la mobilità e inclusione sociale nella zona di Pescara e Montesilvano, con la necessità di rispondere non solo alle esigenze di trasporto ma anche a quelle di accessibilità per tutti. Le prossime mosse delle amministrazioni coinvolte saranno decisive per il futuro di questa infrastruttura e il suo impatto sulla vita quotidiana dei cittadini.
Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Laura Rossi