Nel cuore del quartiere Monti di Roma, l’enoteca storica Cavour 313 ha avviato una nuova fase della sua lunga tradizione gastronomica, combinando le ricchezze culinarie e vinicole di Italia e Francia. Con l’arrivo della proprietaria Josephine Lamuniere, la storica sede non solo riafferma la sua identità storica, ma si evolve per offrire un’esperienza gastronomica contemporanea e di qualità . Il locale, famoso per aver dato vita al movimento di Slow Food, si propone come punto d’incontro per appassionati e neofiti grazie a menù innovativi e una selezione curata di vini.
La storia di Cavour 313 e la sua evoluzione
Cavour 313 ha una storia che risale ai primi anni del Novecento, quando nascendo come punto di vendita di vini e liquori, ha saputo adattarsi ai cambiamenti del mercato ed alle esigenze della clientela. Nel 1978 ha aperto come enoteca con somministrazione, diventando una delle prime in Italia. Famosa per essere stata la culla di Arcigola, il progetto che in seguito si è trasformato in Slow Food, Cavour 313 rappresenta un’istituzione per gli amanti del buon cibo e dei vini di qualità . Con un capitolo dedicato nel libro “Slow Food Revolution“, l’enoteca si è guadagnata un posto di rilievo nella storia della gastronomia italiana, ora pronta ad intraprendere un nuovo percorso.
Josephine Lamuniere, attuale proprietaria, ha portato un profondo rinnovamento. L’implementazione di una cucina a vista e un menù che unisce la tradizione culinaria italiana con quella francese rappresentano il cuore del nuovo progetto. I giovani chef come Riccardo Bernabei e Antonio Sarnataro sono stati chiamati a deliziare i clienti con piatti creativi, frutto di esperienze professionali di alto livello. L’obiettivo è chiaramente ambizioso: diventare un punto di riferimento nel panorama gastronomico di Roma, soprattutto in una zona ad alta affluenza turistica.
Un’offerta gastronomica rinnovata
La nuova Cavour 313 si distingue non solo per la selezione di vini, ma anche per un’ampia proposta gastronomica. In sala, gli chef propongono un servizio dinamico che varia tra un servizio da enoteca più informale a un’opzione gourmet per una cena raffinata. Ogni piatto è pensato per raccontare una storia di tradizioni culinarie italiane e francesi, mescolando ingredienti e tecniche. Un esempio chiave è la tartare di vitello, che si sposa con i sapori più autentici della cucina piemontese.
Il menù si arricchisce di piatti che spaziano dall’Oeuf mayonnaise a preparazioni come la Sbrisolona di mele. Al centro della sala mescita, una selezione di affettati e formaggi provenienti da tutta Italia sottolinea l’attenzione per la qualità e l’artigianalità . Non manca, infine, una varietà di piatti pensati per essere condivisi, perfetti per una formula convivialità che invita gli ospiti a scoprire nuovi sapori.
L’importanza del vino e delle etichette selezionate
Il progetto di Cavour 313 pone il vino come protagonista indiscusso. Con circa 200 etichette, si punta a fornire una rotazione più costante e a valorizzare le piccole cantine e i produttori naturali. L’idea è di proporre una selezione che non si limiti ai vini classici ma dia spazio anche a quelli biologici e biodinamici, rimanendo sempre ancorati all’artigianalità . La carta dei vini sfoggia una varietà che rappresenta le principali regioni vitivinicole di Italia e Francia, con l’intento di creare abbinamenti che parlano direttamente del terroir di origine.
In aggiunta, Cavour 313 vuole tornare a essere un fulcro per tutti i gourmet della capitale. La programmazione prevede serate dedicate a produttori e vignaioli, creando occasioni di interazione e presentazione dei loro prodotti. Si offre così un’opportunità per approfondire la cultura del vino e del cibo in un contesto più informale e accogliente.
Un’idea internazionale con radici locali
Josephine Lamuniere, con un background che spazia dall’istruzione negli Stati Uniti agli studi culinari in Europa, porta con sé un mix di influenze che arricchiscono ulteriormente il progetto. L’expertise in marketing nel settore vitivinicolo, unita alla sua passione per la cucina, alimenta la visione di un locale pronto a innovare. La presenza di Pulika Calzini, gastronauta esperto, come socio della gestione precedente, assicura un legame tra tradizione e modernità , mantenendo viva la cultura gastronomica del quartiere Monti.
Cavour 313 si configura quindi come un esempio di come un locale possa evolversi, mantenendo salda la sua identità mentre abbraccia nuove frontiere gastronomiche. Con aperture dal martedì a sabato, la possibilità di degustare sfizi e piatti deliziosi fino a tardi punteggia l’offerta per i romani e i turisti desiderosi di scoprire sapori autentici e curati.