Il Comune di Napoli ha avviato un’importante iniziativa per recuperare e valorizzare il patrimonio di verde pubblico presente nelle periferie della città. Il progetto, presentato durante il convegno “Un parco al posto del degrado“, si propone di coinvolgere attivamente il terzo settore e le imprese locali sane, al fine di restituire agli abitanti spazi verdi fruibili e accoglienti. Questa azione rappresenta uno dei tanti tentativi del Comune di affrontare il degrado urbano e migliorare la qualità della vita nei quartieri più colpiti.
Il progetto e le sue modalità di attuazione
L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Salute e al Verde, si sviluppa con la collaborazione dell’Associazione F.A.S.T. – Farmacisti Attivi sul Territorio, dell’associazione ambientale GEA Ets Aps e del Centro Ester. Durante l’incontro presso la sede di Banca Fideuram, sono stati delineati gli obiettivi del piano di intervento e le strategie per raccogliere i fondi necessari all’avvio del progetto.
L’assessore Vincenzo Santagada ha illustrato l’importanza di creare collaborazioni tra pubblico e privato per garantire il recupero degli spazi verdi. Secondo il suo intervento, “l’azione di recupero deve essere un impegno condiviso, con una forte coordinazione da parte delle istituzioni pubbliche”. La valorizzazione del verde non rappresenta solo un elemento di decoro urbano, ma si configura anche come un’opportunità per migliorare la comunità, coinvolgendo direttamente i cittadini nel processo di riqualificazione.
L’importanza del coinvolgimento della comunità
Un aspetto centrale di questo progetto è la partecipazione attiva delle persone. Pietro Carraturo, presidente di FAST, ha sottolineato come le periferie spesso rivelino un’immagine ingiusta, descrivendole come terre abbandonate e degradate. “In questo contesto – ha puntualizzato – ci sono molti cittadini che vogliono contribuire a migliorare le condizioni di vita nelle loro aree. Questo progetto rappresenta un passo verso la rinascita di queste zone, valorizzando il verde e rendendo gli spazi accessibili a tutti”.
Le testimonianze dei rappresentanti delle associazioni coinvolte mettono in evidenza il potenziale di riqualificazione delle aree verdi anche come catalizzatore di iniziative sociali. L’idea di coinvolgere la comunità in attività di piantumazione e manutenzione del verde favorisce la creazione di un forte senso di appartenenza e responsabilità tra i cittadini.
Il cambiamento climatico e la valenza ecologica del progetto
Roberto Braibanti, presidente di GEA Ets Aps, ha richiamato l’attenzione sulla crescente necessità di affrontare il cambiamento climatico attraverso azioni concrete nelle città. “Le esperienze di metropoli come Parigi e Londra dimostrano come la ricostituzione e il ripristino delle aree verdi rappresentino non solo una risposta alle sfide ambientali, ma anche una strategia efficace per migliorare la qualità della vita. Ogni intervento in questa direzione è fondamentale”, ha commentato.
Braibanti ha evidenziato come la rinaturalizzazione delle aree possa contribuire a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare il benessere dei cittadini. In un periodo in cui le problematiche legate al clima sono sempre più evidenti, la progettualità legata al verde assume contorni significativi per le politiche urbane.
Le iniziative di supporto e la mobilitazione delle risorse
Nel panorama delineato, il Centro Ester si è mostrato particolarmente attivo nell’integrazione di progetti sportivi e sociali con attività di riqualificazione territoriale. Pasquale Corvino, patron dell’associazione, ha sottolineato l’importanza di creare opportunità per i più giovani, mirando a restituire spazi sicuri e accoglienti in contesti spesso trascurati. “Questo è un progetto che va oltre il semplice recupero del verde; è un intervento che mira a costruire una comunità attiva e sana, incentrata sulla cura degli spazi comuni”, ha affermato Corvino.
In vista della realizzazione del progetto, è prevista anche la possibilità di sostenere l’iniziativa attraverso donazioni deducibili dal reddito. Le modalità di raccolta fondi comprendono sia bonifici tradizionali che campagne di crowdfunding organizzate da GEA, mirate a coinvolgere il pubblico nella creazione di un patrimonio condiviso che restituirà valore e dignità ai quartieri.
L’implementazione di questo ambizioso progetto potrebbe segnare una svolta significativa per il recupero dei spazi pubblici a Napoli, delineando nuove opportunità per la rinascita delle periferie e il miglioramento della vita di tutti i cittadini.