Nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catanzaro, la giustizia ha disposto il rinvio a giudizio di quattro persone e due società coinvolte in presunte pratiche di sfruttamento lavorativo nei supermercati riconducibili al gruppo di Paolo Paoletti. Il processo prenderà il via nel capoluogo calabrese a partire dal 10 giugno 2025. I fatti contestati riguardano pagamenti non corrispondenti alle ore lavorate e richieste di compensi sottratti con minacce di licenziamento.
Il procedimento giudiziario e i soggetti coinvolti
Il gup Mario Santoemma ha deciso di rinviare a giudizio quattro individui e due società che operano nel settore della grande distribuzione alimentare nel territorio catanzarese. Tra gli imputati figurano Antonio Citriniti, Paolo Giordano, Maria Teresa Panariello e Giorgio Rizzuto, indicati come collaboratori diretti di Paolo Paoletti. Le due aziende coinvolte sono Food & More srl e Paoletti spa. Secondo quanto riportato dai media locali, il processo si terrà davanti al Tribunale collegiale di Catanzaro, con la prima udienza fissata al 10 giugno.
Il caso ha preso corpo dopo un’indagine svolta dalla Procura di Catanzaro che ha raccolto elementi circa le condizioni di lavoro negli esercizi del gruppo. Le accuse principali riguardano le condizioni contrattuali e retributive, ritenute penalmente irregolari. Questo coinvolgimento di società e persone fisiche sottolinea la complessità della struttura organizzativa che regola l’attività commerciale e le pratiche occupazionali.
Il rito abbreviato e le ulteriori udienze previste
Il procedimento prevede una fase di rito abbreviato in cui la giustizia valuterà la posizione di altri imputati collegati al caso. L’udienza per il rito abbreviato sarà celebrata il 18 giugno e interesserà Paolo Paoletti stesso, con altri assistenti come Anna Valentino, Rosario Martinez Paoletti, Vittorio Fusto e Tiziana Nisticò, tutti accusati di complicità nei fatti emersi dalla inchiesta. Tra gli imputati che hanno optato per questo rito spicca anche Vito Doria, conciliatore sindacale della Uila, coinvolto in maniera diretta nelle accuse.
La scelta del rito abbreviato permette di accelerare alcune fasi del procedimento per questioni di diritto, mentre il Tribunale può concentrarsi su alcune posizioni con udienze più rapide. Questa fase sarà seguita dalla requisitoria del pm Saverio Sapia, che esporrà le prove e le contestazioni raccolte contro gli imputati durante le indagini.
Le accuse e la posizione delle parti civili
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, i lavoratori dei supermercati Paoletti avrebbero ricevuto paghe insufficienti rispetto alle mansioni svolte e alle ore registrate. In alcuni casi, parti delle retribuzioni sarebbero state trattenute tramite minacce di licenziamento, configurando così ipotesi di sfruttamento e violazione delle normative sul lavoro. La situazione ha spinto molti lavoratori a costituirsi parte civile nel processo per tutelare i propri diritti.
Sono 51 le parti civili ammesse, numero che comprende 47 dipendenti del gruppo. A fianco di loro ci sono le rappresentanze sindacali, rappresentate dalla Cgil, Filcams Cgil Calabria e Filcams Cgil nazionale, organizzazioni che hanno seguito i lavoratori fin dai primi sviluppi del caso. L’adesione massiccia di dipendenti e sindacati testimonia una spaccatura netta tra gli imputati e chi lavora nelle strutture indagate, con gravi conseguenze sul piano sociale e lavorativo.
Il procedimento aprirà una fase cruciale per chiarire le modalità con cui la gestione del personale è stata condotta e per verificare le eventuali violazioni commesse in ambito contrattuale ed economico. Gli sviluppi futuri del processo saranno attentamente seguiti, data la rilevanza degli episodi contestati nel contesto lavorativo della zona di Catanzaro.