L’udienza del processo di revisione per il commercialista Andrea Rossi, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Vitalina Balani, è stata rinviata al 9 ottobre dalla Corte d’appello di Perugia. La vittima, un’anziana cliente di Rossi, fu ritrovata senza vita nel suo appartamento di Bologna il 15 luglio 2006. Dopo oltre un decennio di controversie legali, il caso torna alla ribalta grazie a nuove evidenze che potrebbero cambiare le sorti dell’imputato, sempre dichiaratosi innocente.
Il contesto del caso
L’omicidio di Vitalina Balani ha suscitato un ampio interesse mediatico e un’accesa discussione legale. La donna fu trovata morta, inizialmente si era pensato a una morte naturale, ma l’autopsia successiva rivelò segni di strangolamento. Andrea Rossi, che nel 2018 era stato definitivamente condannato per l’omicidio, ha sempre sostenuto la sua innocenza. La richiesta di revisione del caso è stata presentata e motivata da recenti sviluppi scientifici che suggeriscono la necessità di rivedere l’orario del decesso della vittima.
Dopo quasi due decenni, in aula è stato ascoltato l’anatomopatologo Mauro Bacci, incaricato di condurre una nuova perizia medico-legale. Le sue dichiarazioni hanno messo in evidenza un cambio significativo nella tempistica della morte di Balani, spostando l’orario tra le 22 del 14 luglio e le 5 del 15 luglio, contrariamente a quanto stabilito in precedenza dai giudici, che avevano collocato il decesso tra le 13.30 e le 14 del 14 luglio. Questa discrepanza potrebbe avere implicazioni cruciali per la difesa di Rossi.
L’importanza delle nuove evidenze
La revisione del caso si fonda su evidenze scientifiche provenienti da esami approfonditi, in particolare sull’analisi delle macchie ipostatiche, ossia i segni di ristagno del sangue sul corpo della vittima. L’aumento delle tecniche forensi e le nuove metodologie di indagine hanno reso possibile una rivalutazione del materiale esistente, contribuendo a fornire un nuovo contesto al caso. Le perizie effettuate hanno consolidato l’idea che Vitalina Balani sia morta a causa di asfissia acuta meccanica, provocata da strangolamento o strozzamento con un oggetto rigido.
Questo nuovo studio si inserisce in un contesto di pressing legale da parte della difesa, che ha sempre sottolineato la necessità di riaprire il caso e condurre ulteriori esami per garantire che tutte le evidenze siano esaminate oggettivamente. L’avvocato Gabriele Bordoni, che rappresenta Rossi, sostiene che lo spostamento del presunto orario del decesso fornisce un valido alibi per l’imputato, mettendo in discussione la sua condanna definitiva.
L’udienza odierna e le prossime tappe
Nel corso dell’udienza tenutasi recentemente, l’argomento centrale è stata la testimonianza del perito Bacci, che ha elucidato i metodi e gli approcci scientifici impiegati nella sua analisi. La presenza di Rossi in aula ha aggiunto una dimensione emotiva al processo, dato il peso di oltre 18 anni di battaglie legali e di un verdetto che pesa come un macigno sull’ex commercialista.
Con il rinvio dell’udienza al 9 ottobre, il futuro del caso rimane incerto, ma le nuove prove potrebbero rivelarsi decisive. Gli occhi degli operatori legali e dell’opinione pubblica sono ora puntati su come la Corte d’appello deciderà di affrontare queste recenti evidenze e se si aprirà la strada verso una revisione della condanna di Rossi.
La complessità del caso di Vitalina Balani continuerà a sollevare domande e potrà avere ripercussioni significative sul sistema giuridico e sull’interpretazione della giustizia in contesti di lunghe battaglie legali.
Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Donatella Ercolano