Un’importante svolta nel processo che coinvolge Daniela Santanchè, ministra e senatrice di Fratelli d’Italia, accusata di truffa aggravata ai danni dell’Inps. L’udienza preliminare, prevista nei giorni scorsi, è stata rinviata al 20 maggio su richiesta del nuovo avvocato della ministro, Salvatore Pino. L’ufficializzazione della nuova data è stata operata dalla gup di Milano, Tiziana Gueli, dopo che il legale ha evidenziato la necessità di un “termine a difesa” per poter esaminare gli atti processuali, complice la sua recente nomina. Questo rinvio giunge mentre l’altro avvocato di Santanchè, Nicolò Pelanda, si trovava già impegnato in un altro procedimento, rendendo impossibile la sua presenza.
Richiesta di difesa e rinvii processuali
Il nuovo legale della ministra, Salvatore Pino, ha sostituito il precedente avvocato, Salvatore Sanzo, e già nella giornata precedente aveva anticipato la volontà di chiedere un rinvio per approfondire la situazione. Il suo intervento ha trovato accoglimento presso la gup, che ha considerato giustificata la richiesta di più tempo per garantirne il diritto di difesa. Nonostante questa strategia, l’udienza che avrebbe dovuto tenersi oggi non avrebbe condotto a decisioni immediate riguardo ai rinvii a giudizio, dato il complesso iter del procedimento che si sta svolgendo a Milano.
La Corte di Cassazione ha recentemente confermato la giurisdizione del tribunale milanese, mantenendo i riflettori puntati sulle questioni preliminari. I legali possono ancora proporre ulteriori richieste di chiarimento, incluso l’esame diretto degli imputati in aula. Dopo questa fase di interrogativi, spetterà ai pubblici ministeri ribadire la propria richiesta di proseguire con il processo, mentre la parte civile, rappresentata dall’avvocato Aldo Tagliente per l’Inps, presenterà la propria versione dei fatti. Si prevede dunque che il percorso giudiziario richieda almeno altre due udienze prima di arrivare a una decisione finale.
La posizione di Daniela Santanchè e degli altri imputati
Le accuse mosse nei confronti della senatrice Santanchè, di Dimitri Kunz e di Paolo Giuseppe Concordia, sono gravi. Si sostiene che i tre siano stati consapevoli di aver chiesto e ottenuto indebitamente la cassa integrazione in deroga per i dipendenti di Visibilia Editore, azienda fondata dalla ministra e già coinvolta nel caso. Secondo le indagini, sarebbero stati richiesti oltre 126 mila euro per sostenere i lavoratori rimasti colpiti dalla pandemia di Covid-19, malgrado questi continuassero a svolgere le loro mansioni in smart working senza una reale sospensione dei loro contratti.
In particolare, è contestato il fatto che Santanchè e gli altri imputati avrebbero “dichiarato falsamente” che i dipendenti fossero in cassa integrazione “a zero ore”, facendo apparire la situazione lavorativa come completamente diversa dalla realtà. La Visibilia ha già intrapreso delle azioni legali, richiedendo di patteggiare, e le due aziende coinvolte hanno risarcito l’Inps per i danni subiti. Per quanto riguarda Santanchè, si avvicina anche un’altra udienza il 15 aprile per l’accusa di falso in bilancio legato a un’altra vicenda che coinvolge la società dell’ex ministra, mentre la situazione si complica ulteriormente con altre indagini per bancarotta a seguito del fallimento di Ki Group e Bioera.
Situazione futura del processo e cambi di giudice
Nonostante il rinvio dell’udienza preliminare e la recente nomina di un nuovo avvocato, i tempi processuali non subiranno ritardi significativi in seguito a un eventuale cambio di giudice. La gup di Milano, Tiziana Gueli, sarà trasferita ad un altro incarico ma sarà disponibile fino al 31 marzo, il che consente di portare a termine l’udienza preliminare senza causare ritardi eccessivi. Questo passaggio sancisce una fase importante nel continuo svolgersi del processo, che resta accolto con grande interesse dalla stampa e dall’opinione pubblica.
L’attenzione su questo caso, caratterizzato da figure di spicco nel panorama politico e imprenditoriale italiano, porta alla luce questioni non solo legali ma anche sociali, legate alla gestione delle risorse pubbliche e all’etica nella sfera politica. La questione si protrae con un possibile impatto sia sull’immagine della figura pubblica coinvolta sia sulle istituzioni. Il proseguimento del dibattito merita di essere seguito con attenzione, mentre l’udienza si prepara ad entrare nella sua fase decisiva.