Riorganizzazione della diocesi di Latina: arriva il nuovo modello di Unità di Collaborazione
Il vescovo Mariano Crociata ha annunciato una significativa trasformazione organizzativa all’interno della Diocesi di Latina, destinata a ridisegnare il modo in cui le parrocchie operano e collaborano. A partire dall’attuale anno pastorale, le 81 parrocchie esistenti saranno integrate in 16 Unità di Collaborazione tra Parrocchie . Questa iniziativa si propone di rispondere a esigenze pastorali e organizzative, promuovendo una nuova visione comunitaria all’interno della Chiesa.
Le motivazioni dietro la riorganizzazione
La decisione di strutturare le parrocchie in Unità di Collaborazione emerge da una serie di fattori interconnessi. Come evidenziato nella lettera ai fedeli, il vescovo Crociata ha messo in luce l’esigenza di affrontare un calo di partecipazione e di vocazioni all’interno delle comunità ecclesiali. Invece di concentrarsi sulla mera quantità di persone coinvolte, la Chiesa di Latina intende rafforzare la qualità della vita cristiana e la fede dei suoi membri.
Crociata sottolinea che il cambiamento richiesto è sostanziale: la Chiesa non può più essere percepita come un’entità che offre semplici servizi religiosi. È necessaria una nuova mentalità, in cui ogni fedele si senta parte di un’unità viva e pulsante, promuovendo una cultura di collaborazione attiva. Le UCP mirano a formare un insieme coeso di parrocchie che lavorano in sinergia, abbattendo barriere e promuovendo il dialogo.
La natura collaborativa delle ucp
Le Unità di Collaborazione sono pensate per muoversi dal basso verso l’alto, ovvero attraverso l’intesa tra parroci e collaboratori di ciascuna parrocchia. Questo approccio mira a creare relazioni più forti e utili tra le diverse comunità, prevedendo una gestione condivisa delle attività pastorali. In un primo momento, i parroci saranno invitati a confrontarsi per individuare un referente per ogni UCP entro il 10 ottobre.
L’obiettivo primario delle UCP non è quello di aggiungere ulteriori attività alle già esistenti, ma piuttosto integrare le parrocchie, creando punti di sinergia nelle funzioni e nei servizi ordinari. Attraverso quest’integrazione, ogni parrocchia avrà l’opportunità di offrire e ricevere supporto, lavorando insieme verso un fine comune.
Obiettivi a lungo termine e coinvolgimento dei laici
Oltre alla riorganizzazione immediata, la lettera del vescovo Crociata mette in evidenza il desiderio di costruire un futuro in cui tutte le parrocchie possano progredire in modo unito, anche in assenza di un parroco. Ciò richiede una maggiore coscienza ecclesiale e un coinvolgimento attivo dei laici, i quali dovranno essere formati non solo alla vita cristiana, ma anche all’eventuale ministero.
La fraterna collaborazione tra tutti i membri delle comunità parrocchiali sarà essenziale per il successo di queste nuove iniziative. Un elemento fondamentale è la formazione dei laici, affinché possano lavorare fianco a fianco con i sacerdoti, contribuendo alla vita pastorale in un clima di mutua responsabilità e rispetto.
Il vescovo Crociata avverte che la Chiesa deve incarnare il principio di sinodalità, promuovendo un cammino condiviso tra i credenti, solidificando l’idea di comunità e spiritualità condivisa tra i membri della Diocesi di Latina.